sabato 23 ottobre 2010

Un'anomalia tutta in salsa molisana

Scarabeo ha posto un’osservazione che oltre a essere appropriata è anche opportuna. Non tanto per quello che è stato ed è, ma per quello che sarà. L’Udc in questa regione continua a essere alleata fedele del governatore Iorio.

domenica 17 ottobre 2010

Sognando il terzo mandato

Per avere il termometro della situazione politica molisana più che alle segreterie politiche occorre rivolgersi agli schermi televisivi.
Sette giorni fa Giovanni Minicozzi a Moby Dick da Telemolise ha strizzato ben bene il centrosinistra, questo venerdì è toccato all’altra parte tra vecchie cariatidi e frizzanti oppositori preoccupati di risvegliare l’orgoglio di appartenere a una forza di governo che da circa un decennio regge le sorti di questa regione. In studio Oreste Campopiano (Nuovo Psi), Sabrina De Camillis (Pdl), Riccardo Tamburro (Adc), Vincenzo Niro (Udeur), Cosmo Galasso (Progetto Molise), Giovancarmine Mancini (La Destra), Luigi Velardi (Udc) e Antonio Di Rocco (Nuova Dc) che hanno cercato di dare condimento. Minicozzi ha strizzato le palle a qualcuno dei presenti partendo a ritmo lento con il federalismo, “complice” un servizio birichino della direttrice Manuela Petescia. Ma su altri ritmi il dibattito ha cercato di trovare un’accelerazione. I sussulti maggiori sono venuti da Oreste Campopiano che ha ribadito perché in questo momento si sente “vicino e distante” dal Pdl di cui è uno dei soci fondatori con il suo partito  che nulla o niente ha di socialista. “Siamo critici - ha detto il baffuto avvocato - sulla gestione di un partito dove non c’è confronto e libertà”. Accuse pesanti anche quando si permette di ricordare il debito sanitario e l’irresponsabilità di chi voleva usare i fondi Fas per ripianare parte del debito. Altro sussulto da Giovancarmine Mancini, anche lui  principe del foro ma isernino, che non riesce proprio a mandare giù di essere stato defenestrato dalla poltrona di vicesindaco dopo aver provato a sfidare alla Provincia Mazzuto. “Eppure abbiamo concorso al successo del centrodestra a Termoli e Montenero e noonostante questo ci hanno oscurato e anche in maniera dolosa”. Logiche che non appartengono alla politica, ma da metodi che Mancini definisce camorristici. Rosario De Matteis pacificato dopo la stagione del mal di maggioranza si rivela all’incessante Minicozzi più filogovernativo che mai. Se gli altri lo vogliono, lui è pronto a “sacrificarsi” per la presidenza della Provincia di Campobasso. Iorio, infine, dal telefono definisce normale dialogo i contrasti di questi anni, ora c’è la sanità che lo distrae dalla campagna elettorale che è più vicino di quanto pensi Niro con l’Udeur che non è mai riuscito a entrare in giunta.
Pino Cavuoti