domenica 31 marzo 2013

Frattura spera in un Molise migliore e più solidale

Il presidente della Regione Paolo Frattura ha scritto ai molisani per formulare “i più cari auguri di buona Pasqua”. Parole di circostanza di chi, ma non sarebbe stato diverso nemmeno se le avesse pronunciate il suo predecessore, ha una visione ancora un po’ distaccata rispetto a chi i problemi li vive per davvero tutti i giorni, in una condizione di disagio reale e tangibile. Al Frattura politico, perché è tale in questo momento, si chiede un grosso sforzo di concretezza, mettendo i piedi per terra, per camminare al fianco di chi non ce la fa ad andare avanti. Usare nel suo breve intervento pasquale i verbi immaginare, credere e pensare non risolvono le attese di nessuno. Appaiono vuote, vengono percepite come di maniera, pronunciate perché dettate dalle circostanze e non dalla condivisione del disagio, ma soprattutto prive di prospettiva. Si vogliono certezze perché quando Frattura dice che “esiste una strada migliore, più solidale in grado di dare risposte” ci sia per davvero e lui si impegnerà per percorrerla in maniera spedita. Miracoli non ne potrà fare, per una serie di ragioni più che comprensibili. Ma una sterzata decisa sì, rispetto a ciò che è stato prima di lui e che anche lui ha ben praticato e utilizzato solo fino a pochi mesi fa. Frattura deve ora far diventare parole vive quelle che ha pronunciato solo per slogan. Lo “slogheggio” è un’arte che ben volentieri è meglio lasciare al comico Pino Campagna.   

domenica 24 marzo 2013

Giunta regionale per l'Idv girotondo di nomi

Paolo Frattura e Pierpaolo Nagni
«Se Atene piange, Sparta non ride». Un proverbio che calza bene ai partiti della coalizione di centrosinistra alle prese in questi giorni con un nodo da sciogliere: chi mandare in giunta al fianco di Paolo Frattura? Ogni forza politica che ha contribuito alla vittoria è alle prese con il confronto interno per staccare un biglietto per l’esecutivo. Aspettando la decisione del neo governatore sui quattro partiti che accederanno nella sede di via Genova in un partito, nonostante i tanti rumori che si odono nelle due province molisane, sembra già più che deciso abbastanza scontato. E’ l’Italia dei valori dove, con percentuali altissime, un nome svetta su tutti: è quello del segretario regionale Pierpaolo Nagni. «Perché così non può che essere - dice più di qualcuno all’interno del partito di Antonio Di Pietro - per tante ragioni vuoi politiche e vuoi di senso pratico delle cose».

Domenica di passione per Frattura

Chi pensava che Paolo Di Laura Frattura sarebbe riuscito in una solo settimana, dopo la proclamazione ufficiale, a varare la sua prima giunta sarà rimasto deluso. Non si tratta, però, di un passo falso, ma solo della consapevolezza di dover fare le cose per bene per far quadrare la sua macchina amministrativa. I problemi sono tanti e tali che non possono essere liquidati in tutta fretta. Del resto deve fare proprio i conti della serva per mettere quattro nomi dei partiti in altrettante caselle e dovendo, allo stesso tempo, lasciare fuori almeno un parito. Non vogliamo avventurarci, esercizio che risulterebbe non solo difficile ma soprattutto smentito dai fatti, in nomi. Lasciamo questa incombenza al neo governatore che si presenta a tutti molisani potendosi vantare di aver mandato a casa, dopo dodici anni consecutivi di governo, un signore di nome Michele Iorio.

sabato 23 marzo 2013

Maurizio Natale continua a vivere tra noi

«Un cuore grande e un amico sincero». A dire queste parole sintetiche quanto dirette è Antonietta Delle Monache, la mamma di Maurizio Natale, l’universitario di 22 anni di Monteodorisio, rimasto sotto le macerie del terremoto de L’Aquila del 6 aprile 2009. Ieri mattina la sua scuola, che ha frequentato a Vasto conseguendo il diploma di geometra presso il Palizzi, gli ha voluto intitolare l’aula magna nel corso di una cerimonia che ha fatto vivere momenti di partecipata commozione. Un’immagine più delle altre ha dato il segno di come Maurizio vive tra quanti lo hanno conosciuto: «Tu che conosci il cielo saluta Dio per noi». 
Una decisione presa dall’intero Consiglio d’Istituto per ricordare un ragazzo che «ha saputo coniugare serietà e passione, coerenza e servizio agli altri». Il dirigente scolastico Gaetano Fuiano ha speso parole molto affettuose verso Maurizio «un alunno modello, che ha saputo e continua a comunicare e che nella sua breve e intesa vita si è impegnato nel civile, nell’associazionismo e nel volontariato lasciando un segno della sua presenza».

domenica 17 marzo 2013

Caro Silvio Berlusconi ti scrivo, così mi distraggo un po'

Gentilissimo Silvio Berlusconi,
è la prima volta che le scrivo. L’ho incontrata diverse volte quando aveva l’abitudine di frequentare più spesso questa regione per il terremoto di San Giuliano di Puglia o in alcune campagne elettorali. Frequento questa regione per motivi di lavoro. Però, a differenza di lei, ho imparato ad amare il Molise e in particolare i suoi abitanti. Gente laboriosa e affettuosa, che attribuisce all’amicizia un grande valore, non mercificabile.
Non avendo la possibilità di venire a Roma per intervistarla mi affido a questa mia, che pubblico anche sul piccolo quotidiano locale che dirigo, per farle alcune domande. Non mi legano ragioni né politiche, né di amicizia, né di famiglia, né commerciali al “fu senatore” Ulisse Di Giacomo. Non mi ha chiesto di perorare la sua causa. Da osservatore privilegiato di questa regione sento la necessità, più che il dovere, di capire e far capire ai miei lettori lo schiaffo che lei ha dato più che al suo segretario regionale a migliaia di molisani che hanno dato la fiducia al Pdl. Sono certo che, seppur ricoverato in un letto dell’ospedale San Raffaele, abbia avuto modo considerare che, per un macchinoso sistema elettorale, questa regione è stata privata di un deputato. Per la precisione a essere esclusa è stata Sabrina De Camillis  non riconfermata a Montecitorio, facendo così perdere un seggio al Pdl e al Molise, che invece ne doveva eleggere tre. 

venerdì 15 marzo 2013

Da Silvio Berlusconi nuova beffa al Molise

Il senatore Ulisse Di Giacomo
La storia di ripete. Silvio Berlusconi ha optato per il Molise preferendo questa regione per entrare a Palazzo Madama. E lo fa a spese del Molise che, in un colpo solo, perde entrambi i propri rappresentanti in Parlamento del Pdl e non ne avrà nemmeno uno del centrodestra. Ieri sera alle 20.48 quelle che sembravano solo ipotesi fantasiose hanno trovato l’amara conferma da un dispaccio dell’Agi: «A seguito della proclamazione di alcuni eletti in più Regioni, per il Senato, o Circoscrizioni, per la Camera, sono state esercitate le seguenti opzioni: in Senato, il presidente Silvio Berlusconi ha optato per il Molise e Lucio Barani per la Lombardia. Alla Camera, Angelino Alfano ha optato per la Circoscrizione Piemonte 1. Lo si legge in un comunicato del Pdl».  Fine della storia, che anzi si ripete sempre con Silvio Berlusconi che, a quanto pare ama il Molise. Come cinque anni fa quando alla Camera dei deputati lasciò a casa Quintino Pallante e ora la stessa mala sorte spetta a Ulisse Di Giacomo che dopo una legislatura resterà alla finestra. E a nulla è servito ricordare che lo sgarro veniva fatto al coordinatore regionale del Popolo della Libertà e grande estimatore del Cavaliere. Insomma il Molise è stato proprio preso per i fondelli da Berlusconi che sa quando è stato eletto in Molise non è mai più tornato nemmeno una volta nel suo collegio.   E’ uno schiaffo a una regione intera, ma soprattutto agli elettori del Pdl che, a giusta ragione, hanno dato il consenso anche per vedersi rappresentati da una persona con la quale potersi rapportare.  La storia, si è ripetuta in peggio, ma che beffa.                

domenica 10 marzo 2013

La settimana nel nuovo Pontefice

Da martedì pomeriggio i cardinali elettori si riuniranno in conclave per eleggere il nuovo pontefice. C’è un’atmosfera strana rispetto al coinvolgimento emotivo di poco meno di 8 anni fa quando si arrivò all’elezione di Joseph Ratzinger successore del defunto Carol Wojtyla.  Erano tempi diversi con motivazioni più forti, dopo il lungo e profetico ponteficato del papa polacco. Dalla cappella Sistina ci si aspetta, entro la fine della prossima settimana, la nuova guida spirituale per tutti i cattolici. Un papa nuovo che sappia ridare la carica a un popolo pellegrino che ha bisogno di un “faro nella notte” a cui guardare e ispirarsi. I fedeli molisani pregheranno per la fumata bianca. Magari sperando in una visita in questa terra, così accogliente e devota, del nuovo successore di Pietro. Molise che accolse il 19 marzo 1983 a Termoli e il 19 marzo 1995 a Campobasso e Castelpetroso Giovanni Paolo II. Per un soffio è saltata la visita di Benedetto XVI: era già tutto pronto. Senza fare  dispetto a chi non crede o a chi nutre scarsa considerazione per Santa Romana Chiesa, questa domenica le  mie quattro righe sono dedicate a colui che dovrà farsi carico di portare sulle proprie spalle il nuovo fardello. Preoccupati di dover professare per forza l’appartenenza a un partito o il sostegno a un leader politico ci appare quasi banale o, peggio ancora, disdicevole sussurrare il credere in un dono che si chiama fede. Faccio outing pregando per il nuovo pontefice, nella certezza che non sarò l’unico tra i lettori di questo giornale. 

domenica 3 marzo 2013

La prima domenica senza Michele Iorio

Per molti quella di oggi sarà una domenica diversa, la prima dopo una dozzina d’anni senza Michele Iorio come presidente della Regione. Nelle immediate ore successive più di qualche fedelissimo ha avuto momenti di scoramento, per aver perso il faro a cui aveva fatto riferimento in tutti questi anni. Crisi esistenziale per essersi identificati, in tutto e per tutto, in Iorio presidente-mentore. E oggi ne avvertiranno  più di altri la fine, dopo una lunga stagione al posto di comando. Ma la musica è diversa per volontà popolare, i cittadini hanno deciso che fosse ora di cambiare. Perché in democrazia è doverosa l’alternanza. Per sostituire più che il capo la sua pletora, che vivacchia e prospera all’ombra del potente di turno, prendendone le cattive abitudini e la presunzione di essere sì loro i detentori del potere. Ed è anche per questo che è giusto l’applicazione dello spoiling system per immettere aria fresca nei meccanismi amministrativi. Paolo Frattura non verrà meno a questo prerogativa. E forse proprio coloro che hanno perso per strada Iorio si sentiranno un po’ vuoti dentro. Ma la storia ci ha insegnato che morto un papa se ne fa un altro e chi ora sta piangendo il governatore uscente avrà presto la possibilità di consolarsi. E la storia si ripeterà ancora anche quando sarà la prima domenica senza  Frattura, ma perché ciò accada si dovrà aspettare del tempo.
Pino Cavuoti