sabato 25 maggio 2013

Sotto a chi copia, lo strano caso di Isernia

E’ proprio il caso di dire lo strano caso di Isernia dove, negli ultimi giorni di campagna elettorale, il confronto si è arenato più sull’esegesi e sull’origine del programma elettorale dell’avversario che sui reali problemi della città capoluogo di provincia. Uno strano divertimento partito dal centrodestra che ha accusato il candidato della coalizione di centrosinistra di aver copiato a piè pari dal sindaco di Camaiore, poi preso a sua volta con le mani nella marmellata per aver incollato pezzi del suo programma da più parti e persino da quello del sindaco Ugo De Vivo. Con l’utilizzo di internet ciò può accadere, e non è la prima volta che succede, e non sarà nemmeno l’ultima. Ma è proprio importante avere avuto per primo l’idea rispetto alla fattibilità delle cose che si vogliono realizzare se sono valide e soprattutto utili per la comunità che si vuol amministrare? E’ una discussione di lana caprina rispetto alle questioni che interessano i cittadini alle prese con una crisi che si taglia ogni giorno di più con il coltello. D’Apollonio e Brasiello sono caduti nella trappola delle chiacchiere inutili. Si potrà dire che è il gioco della politica, fatto di tanti bla bla. Sarà pure vero, ma forse si è perso finanche troppo tempo per una vicenda che domani già nessuno ricorderà. Ben altri giorni aspettano di essere vissuti a Isernia da tempo senza un sindaco nella pienezza dei suoi poteri. Nelle prossime ore gli elettori isernini dovranno scegliere il loro primo cittadino con un sistema nuovo per quanto attiene l’indicazione delle preferenze: insieme un uomo e una donna e nel caso si indicassero due persone dello stesso genere varrà solo il primo nome scritto sulla scheda. Gli elettori saranno pronti per questa mini rivoluzione?
Pino Cavuoti

domenica 19 maggio 2013

Il diritto all'oblio della sindachessa

Genere femminile, carattere maschile, anzi di più da macho. Per la sua capacità di non stancarsi mai sul lavoro, con una resistenza che non conosce pari tanto da essere riuscita a raggiungere posizioni di riguardo. Carattere da sesso forte che le consente anche di intrattenersi in pubblico con un linguaggio e una determinazione che non hanno pari. Si sta parlando della sindachessa di Riccia, presidente mancato della Provincia e di non eletta in Parlamento. Che si è sentita offesa tanto da ritenere questo foglio e chi lo dirige poco meno di niente. Libera di pensarlo e di dirlo, ma c’è modo e modo. Il casus belli? Un titolo del 5 maggio scorso quando si scriveva “Sottosegretari, Fanelli impallinata da Frattura”. Alla renziana di ferro non è andata giù, anche se poi a leggere bene l’articolo le venivano riconosciute indiscutibili capacità. Ma a quanto pare averlo fatto è da delinquenti. E allora che fare? Rispettare il suo desiderio, non espresso, all’oblio. Cosa che faremo così potrà dire di essere tosta, anzi tostissima. Ma che educazione!                            

venerdì 10 maggio 2013

Sabrina De Camillis, dalla mancata rielezione alla nomina a sottosegretario

E’ al lavoro a Roma. Nei nuovi uffici che le sono stati riservati a Largo Chigi al numero civico 19. Il sottosegretario Sabrina De Camillis ha preso con diligenza e impegno la nuova responsabilità. Che la vede nel governo a guida Enrico Letta.
La De Camillis e il suo rapporto con la politica, ieri, oggi e domani. Si parte da un invito rivolto, non più tardi di due anni fa alle Regionali del 2011 al Centrum Palace di Campobasso, ai giovani ad aver fiducia nella politica e a impegnarsi per essa, così come aveva fatto lei: credereche tutto è possibile.
«Con il passare degli anni il mio impegno non è cambiato nulla rispetto a quando ho iniziato ad appassionarmi di politica. Ho ancora quel desiderio di riuscire a fare qualcosa  per consentire, in particolare alle nuove generazioni, di aver sempre più opportunità non perdendo l’ottimismo nel futuro. Ma soprattutto voglio ribadire che le cose che dissi in quell’occasione le sento ancora tutte valide e vive nella consapevolezza che gli obiettivi si raggiungono se si lavora con impegno credendo nelle cose che si fanno. per il bene comune».