Prima Gino Di Bartolomeo in rampa di lancio verso il Comune di Campobasso, poi Rosario De Matteis in corsa per Palazzo Magno. Ora Michele Iorio che deve aver pensato: porta bene, per la serie non c’è due senza il tre. Di cosa parliamo? Del rifiuto dei candidati del centrodestra a volersi confrontare davanti alle telecamere o in qualsiasi forma di dibattito con gli avversari. Una moda che dilaga, mancanza di rispetto o bisogna credere che porti bene evitare il confronto? A differenza degli altri due predecessori del gesto inconsueto, Iorio è stato tanto diretto quanto chiaro nel spiegare il perché non sarà presente ad alcun talk show. Il governatore ritiene che non ci sia alcuna utilità per i molisani e, quindi, per la sua campagna elettorale confrontarsi con quello che è il suo competitor più prossimo. I voti, se vogliamo metterla così, non si raccolgono lanciandosi invettive mentre a casa sono comodamente seduti sulla poltrona. I voti, come egli stesso ha detto in sede di conferenza stampa non più tardi di mercoledì mattina, si fanno con il “porta a porta”. Pertanto dobbiamo rassegnarci: nessuna lite in diretta magari fomentata dai vari Manuela Petescia, Domenico Bertoni o Giuseppe Saluppo. Una scelta che spetta solo al candidato, e a nessun altro. Non è accettabile credere che il faccia a faccia sia evitato solo perché l’altro cianci di menzogne e critiche generiche. Iorio ci ha abituato a saper affrontare l’avversario senza alcuna preoccupazione e mantenendo sempre testa. Anche per questo che i confronti televisivi tra i politici sono stati sempre i più seguiti tra i programmi di intrattenimento. Ma questa volta il governatore uscente ha deciso di seguire l’esempio di Gino e Rosario. Non è un buon inizio, ma considerando che Di Laura Frattura sinora ha solo risposto a Iorio e non ha lanciato proposte, forse c’è da credere che il presidente della Regione non abbia, poi, tutti i torti.
Pino Cavuoti
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