Albino Iacovone, attraverso il nostro sito internet, ha risposto all’articolo di fondo dedicato ieri al “modello bianco Iorio”. Ho molto gradito perché, con garbo e senza che avesse bisogno di sparare sul Governatore, mi ha offerto uno spunto di riflessione che, sono convinto, troverà terreno fertile tra i nostri lettori. E’ il grande tema della mobilità in questa regione. Scrive Iavocone: «Con una viabilità moderna ed efficiente, anche i problemi di questo momento sarebbero stati superati con più facilità e con meno dispendio di energie e di risorse». Ha ragione.
Pur considerando l’eccezionalità delle precipitazione nevose di questi giorni, il Molise paga lo scotto di una viabilità, e non voglio offendere nessuno, da Terzo mondo. Un cavallo di battaglia dell’ultima campagna elettorale è stata proprio l’autostrada del Molise. Il centrodestra si è impegnato a portare a compimento quest’opera vitale per le sorti della viabilità. Ma lavorando sul serio, dopo aver perso dell’inutile tempo prezioso in questi anni. Il futuro si costruisce sulle reti anche viarie, e non solo su quelle telematiche. Reti indispensabili per consentire il passaggio di merci e l’arrivo delle genti. Del resto se alla fine della scorsa legislatura regionale il governo molisano ha deciso di rifondare il trasporto pubblico su gomma, riducendo gli sprechi e cercando di razionalizzare le corse, ci sarà pure una ragione. Sul fronte ferroviario si continua a sbagliare, nonostante l’impegno dell’assessore Velardi a tenere sotto pressione Trenitalia. Ma la realtà del trasporto su rotaia è desolatamente sotto i nostri occhi. In questi giorni interrotti i collegamenti: i treni non hanno viaggiato in Molise. Eppure potevano rappresentare un’alternativa, anche in termini di sicurezza. E che dire dei collegamenti da e per verso Roma? Bisogna ripensare il settore della mobilità attivando atti concreti. Fatti e non solo litanie.
Pino Cavuoti
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