A quanto pare il Vangelo può cambiare
per davvero questa nostra Italia. Del resto a questa conclusione non sarebbe
stato difficile arrivarci nel commentare il libro dell’arcivescovo di
Chieti-Vasto, mons. Bruno Forte, dal titolo "Perché il Vangelo può salvare
l'Italia” (Rizzoli Editore, Milano 2012, già alla seconda edizione). Aula magna
del palazzo di giustizia di Vasto pieno come un uovo per ascoltare Michele
Vietti, vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Francesco
D'Agostino, presidente dell’Unione giuristi cattolici italiani, e il
giornalista e scrittore Gianni Riotta, nel ruolo di moderatore del dibattito,
che hanno offerto stimoli e spunti di riflessione allo stesso autore e al
pubblico presente.
Dopo i saluti del sindaco Luciano Lapenna e del presidente del Tribunale,
Giuseppe Sabusco, a dare il via all’incontro è stato l’ex direttore del Tg1 che
con padre Bruno aveva iniziato una perfida collaborazione prima con l’ammiraglia
dell’informazione e poi con “Il Sole 24 Ore”. Forte teologo, studioso e
filosofo in grado di scrivere un volume straordinariamente interessante “perché
interviene in un tempo in cui la gente è smarrita in un momento di forte crisi
economica ed esistenziale”. Per Riotta, che cita l’ambasciatore italiano presso
la Santa Sede, Francesco Maria Greco, è un volume che opera su più piani di
lettura: filosofico-teorico, etico-spirituale, pragmatico-politico. Il
giornalista si sente di dissentire da questa impostazione perché non sono come
come tre piani di una casa ma come le doppie eliche del DNA che si legano tra
di loro. Forte “vuole parlare alla comunità, piani intrecciati in modo fecondo”.
Qualcuno è stato tratto in inganno dal titolo. “Don Bruno partendo dalla verità
dei vangeli che occorre una riforma morale della politica, politica che deve
tornare a guardare alla verità e non alla vanità, occorre una riforma
profonda dell’economia, ma soprattutto il vescovo ci invita alla verità e all’obbedienza”.
Vietti ha esordito parlando del tribunale di Vasto che “non è a rischio
chiusura in quanto un emendamento alla legge delega ha già stabilito che ogni
decisione verrà procrastinata di un triennio e ciò avvantaggia questo
importante presidio di legalità per il territorio''. Per Vietti "Perché il
Vangelo può salvare l'Italia” è un libro che stimola molte utili
riflessioni e che può essere commentato insieme perché di utilità comune. Il
vicepresidente del Csm ripercorre pubblicamente le sensazioni ricevute dal
libro utilizzando la terza chiave di lettura pragmatico-politica “perché non
fosse altro che si avvicina di più alle mie competenze”. il libro
contiene un atto di amore che è si un amore per l’uomo persona, creatura di
Dio, ma contiene anche un forte e ripetuto amore per la politica intesa in
senso alto e nobile. L’indispensabilità della politica di cui si vuol continua
a mostrare il volto attraente e si possa esercitare su tutti e in particolare
sulle giovani generazioni, sicuramente da ripensare in forme nuove e adeguate
alla modernità. “Mi piace partire da un approccio alto e nobile della politica
in un periodo nel quale la politica non gode di buona stampa, i partiti ne
godono ancor meno”. Per Vietti la politica deve mostrarsi in grado di
padroneggiare i fenomeni sociale ed economici, la politica deve essere più vicina
alla gente e che si occupi dei problemi reali “politica capace di dare risposte
e di fare le riforme di cui il paese ha bisogno” una politica capace di pensare
il futuro e di avere un’idea di paese, una politica all’altezza delle nuove
sfide”.
Nel suo intervento il presidente Francesco D’Agostino
ha affermato che è un libro che si fa leggere ma soprattutto è scritto bene.
Ha una penna fuori dal comune. Un libro che ci aiuta a riflettere e pensare a
una condizione che siamo liberi di farci pervadere dalla parola di un uomo di
profonda fede. L’autore ha voluto ricordare che è un libro che nasce “per
amore verso la mia gente che mi è stata affidata”. Il richiamo più acuto di
Forte è stato alla politica che non si rigenera se i politici non sono pronti a
pagare il prezzo della verità. “Obbedire alla verità comporta un prezzo da “pagare,
chi cerca in politica denaro o potere personale prima o poi cadrà”. Una
passaggio molto significativo è quello che la politico non può essere scontro
perché la dialettica non vuol dire necessariamente essere
oppositiva, contro qualcuno. "La crisi che attraversa il paese non è
solo economica o politica. Essa ha profonde radici morali e spirituali,
connesse a uno stile di vita che si è andato imponendo attraverso i media negli
ultimi anni. Riscoprire la forza della 'verità' e preferirla sempre alla 'vanità'
appare una salutare medicina, ispirata alle parole di Gesù e al Suo Vangelo: “La
verità vi farà liberi” (Giovanni 8,32)".
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