E’ trascorso solo un anno, ma sembra un secolo. Dodici mesi fa Vasto
si ritagliava una propria fetta di notorietà con quello che è poi
diventato un favoloso spot turistico per la città e un tormentone per
quanti respirano le stanze del Parlamento italiano: “la foto di Vasto”.
Ma cosa è rimasto di quella che è diventata l’icona del centrosinistra e
che sembrava il portafortuna di una possibile e nuova stagione della
politica nazionale?
A sentire i detrattori del Tonino nazionale poco o nulla. Proprio sul
portone d’ingresso del cortile di Palazzo d’Avalos il giovin signore
Matteo Renzi parlando di “quello scatto” ebbe a dire «è una foto che
si è già sfasciata da sola, basta vedere ciò che è successo nel corso
dell’ultimo anno. Quella foto ormai appartiene ad un album, ma all’album
dei ricordi». Punti di vista del sindaco di Firenze ma che trova sulla
stessa sintonia il segretario nazionale del Partito democratico. Infatti
Pierluigi Bersani ha fatto passo in questo settimo incontro nazionale,
mentre ci sarà Nichi Vendola che sembra amare questa città. Si perde un
Bersani ma gli organizzatori dell’edizione 2012 regalano ai tanti che in
questi giorni saranno qui a Vasto un programma così intenso da essere
vissuto senza perdersi un incontro.
Questa mattina alle 11.30 il
leader nazionale dell’Idv, Antonio Di Pietro, farà il suo primo
intervento fissando la rotta, da buon condottiero, del partito del
gabbiano arcobaleno. Per spiccare il volo in vista delle prossime
elezioni alle quali Di Pietro guarda con più occhi per vincere la sfida
più importante: tornare al governo. Con il centrosinistra e con una
coalizione larga ma fissando dei paletti ben precisi nel rispetto del
mantra della legalità.
E il popolo dell’Italia dei valori idealmente
sarà tutto qui a Vasto anche grazie ai sistemi che consentiranno di
seguire in diretta via web l’intera manifestazione che ha una sola
parola utile: “Il cambiamento”. Nel suo messaggio-invito il presidente
dell’Idv ha scritto in maniera sintetica ma molto diretta per ricordare
alcuni apetti che non devono essere sottaciuti. «La grave crisi
economica che investe il Paese e l’Europa ci obbliga, come forza
politica, a tracciare la strada verso una comunità solidale, legalitaria
e progressista. Un percorso che faremo anche con la società civile, al
fine di realizzare un progetto per un’Italia che metta al centro i
diritti e per un’Europa che sia realmente dei popoli e non dei potentati
economici». Ed ancora: « Noi partiamo da Vasto con la proposta di una
“rivoluzione gentile” che riporti i cittadini a riappropriarsi dei
diritti e della democrazia. Nella tre giorni ci confronteremo sui temi
che saranno al centro della nostra agenda e del nostro Governo: lavoro,
pari opportunità, rinnovamento della classe dirigente e della politica,
giustizia, Europa, cultura, legalità. Sarà un’occasione per lanciare una
sfida e indicare le nostre priorità, a partire dai quesiti referendari
sul lavoro e contro i privilegi della Casta. C’è un’Italia onesta e
operosa che attende di essere rappresentata. C’è un’Italia della società
civile, dei disoccupati, dei cassintegrati, dei giovani universitari,
degli studenti, dei precari, degli esodati, dei pensionati, dei docenti,
del personale sanitario che vuole voltare pagina. Noi siamo con
quest’Italia. La strada del cambiamento utile è segnata e l’Italia dei
Valori la percorrerà fino in fondo». Tutti argomenti cari a Di Pietro
che vuol partire dagli ultimi per una rinnovata azione sociale ed etica
per far ripartire l’Italia. Il governo tecnico non ha mai convinto fino
in fondo il leader dell’Idv che rivendica un ruolo insostituibile alla
sua forza politica che in questi anni è stata sempre la spina nel fianco
nel centosinistra e un inequivocabile oppositore delle “politiche
berlusconiane”. Vasto offre tutte le migliori condizioni per riparlare
in maniera pacata dei grandi temi della politica nazionale, ripartendo
magari da una legge elettorale più a misura di cittadino per farlo
tornare a essere il vero protagonista sin dall’espressione del voto.
Vasto e l’Abruzzo intero ringraziano Antonio Di Pietro e la sua gente
per aver scelto questa città dal 2006. Nell’anno della prima Festa
nazionale Di Pietro era da pochi mesi tornato a ricoprire l’incarico di
ministro delle Infrastrutture nel secondo Governo Prodi. L’augurio è che
possa Vasto ospitare ancora questo incontro.
Pino Cavuoti
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