sabato 25 dicembre 2010

Non dobbiamo essere più buoni, ma solo meno ipocriti

A Natale tutti buoni, anzi di più. Che grande ipocrisia. E lo dico da credente verso quanti in queste ore, prima di sedersi a tavola per il cenone, sono affaccendati a telefonare o a portare regali a destra e a manca. Quest’anno farò gli auguri solo a chi voglio veramente bene. Voglio cambiare anche perché non voglio essere più buono come nel passato, ma più giusto verso me stesso e meno ipocrita verso gli altri. Ho avuto un pensierino di Natale per i miei attuali colleghi, che mi hanno ridato la serenità necessaria, e le persone che quasi tutti i giorni mi ospitano a pranzo. Per tutti gli altri indifferenza. Direte: ma come è negativo e pessimista il Cavuoti! Niente di tutto questo. Grazie a Dio ho gioia di vivere e piacere di incontrare gli altri, che per me sono sempre una novità. Ma le ultime esperienze lavorative hanno insegnato tante cose. In primo luogo che non si può vivere senza travagliare, è indispensabile per le donne e gli uomini: il lavoro dà dignità e appartenenza al contesto sociale. Non ho da chiedere favori. Semmai l’ho fatto è stato per aiutare i miei amici o chi me l’ha chiesto. Ai politici voglio chiedere un favore. Uno solo e sono disposto a esserne grato, considerato che di questi tempi la riconoscenza è merce rara. A Iorio e Berlusconi chiedo di aiutare chi ha bisogno, e non sempre le solite persone le quali, per giunta sono le uniche sempre e comunque a lementarsi. Per il resto Buon Natale ai nostri lettori e alle aziende commerciali che hanno scelto questo quotidiano. Ho imparato ad amare questa comunità e vi dirò che tutto sommato a Campobasso non si sta male, a parte i parcheggi e chi mi continua a graffiare la macchina!

Nessun commento:

Posta un commento