giovedì 7 luglio 2011

Tangentopoli non ha insegnato proprio niente

Mario Chiesa, il "simbolo" di Mani Pulite
Sembra incredibile ma ci sono funzionari negli uffici pubblici del Molise che, per garantire un diritto ai cittadini, chiedono ancora le mazzette. Si fanno pagare sotto banco per accelerare una pratica, per chiudere un occhio in un contenzioso o per far assegnare dei lavori di manutenzione. La storia si ripete ancora, a dispetto di quanto sembrava avesse insegnato la lezione di tangentopoli e il lavoro dei magistrati partendo da “Mani pulite”. Aveva ragione quando Antonio Di Pietro, figlio del Molise e personaggio simbolo di quel periodo di moralizzazione, parlava che il fenomeno della corruzione non sarebbe mai stato debellato. Facile profeta. Così è stato, così è, così sarà. Nella rete della giustizia è finito un altro dipendente pubblico che dovrà spiegare ai magistrati come e perché. E non sarà l’ultima volta perché purtroppo è insita nella natura dell’uomo la bramosia del denaro e di possedere di più. Qualcuno potrà dire che avrà agito per bisogno, ma finanche fosse vero, non è giustificabile un simile comportamento. Questo ennesimo episodio continua a fare notizia. E non solo perché è accaduto qui da noi, in una piccola regione. Farà sempre notizia quando un dipendente che operi nel pubblico o nel privato, verrà meno ai propri doveri per chiedere denaro non dovuto. I latini dicevano “Pecunia non olet” Il denaro quando è ottenuto illecitamente puzzerà sempre e comunque.
 Pino Cavuoti

Nessun commento:

Posta un commento