venerdì 1 luglio 2011

In lotta per vivere

Giammaria Arcari con mamma e papà
Questa prima è la dimostrazione di una delle prerogative del direttore di un giornale: la scelta di poter pubblicare ciò che si vuole. Non sempre è così, qualche volta le esigenze dell’editore sono diverse e non sempre condivisibili. Ecco, quindi, la decisione, partecipata alla redazione, di dedicare l’intera prima pagina di questo numero a Giammaria Arcari, studente quartodicenne da Sepino. Forse nemmeno lui lo sa di essere un gigante e che sta combattendo una corsa contro il tempo per guarire da quella che considera una malattia di poco conto. Seppur costretto a non frequentare da circa tre anni la classe e i suoi compagni, è riuscito a prendere, dalla stanza della sua casa, la licenza media. Studio scandito dai viaggi al Gaslini di Genova dove è stato operato più volte e dove nei ripetuti cicli di chemioterapia ha tenuto sotto controllo quel male, che cresce veloce come la sua età. La mia non è pietà, né la filantropia di circostanza, ma la convinzione che ci dovremmo più spesso occupare, come organo di informazione locale, di queste storie, quelle della nostra gente. La famiglia Arcari ci ha spalancato le porte della loro casa, senza avere vergogna di raccontare questa storia vera. Per coinvolgerci in questa lotta per la vita del loro ragazzo, nella consapevolezza che in compagnia si possono sopportare meglio le difficoltà. Spero che i lettori comprendano questa scelta per Giammaria promosso dalla vita.
Pino Cavuoti

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