domenica 16 ottobre 2011

Continuità o rinnovamento: ora tocca agli elettori

La scheda in mano agli elettori. Finalmente dopo tante parole e tanti santini è l’ora dei fatti, con l’unico strumento a disposizione dei cittadini il voto. Non si può che chiedere che venga espresso un voto consapevole, ma soprattutto libero da condizionamenti nella consapevolezza di poter e di dover scegliere il meglio per se stessi e per le generazioni future. Su questo aspetto ritengo che si debba essere tutti d’accordo. Ma ancor più sulla necessità di dare la fiducia a chi se lo merita. Non è consentito a nessuno, considerando le difficoltà e il cammino da lacrime e sangue che si dovrà ancora affrontare, di fare né salti nel vuoto né riconfermare chi ci ha deluso. Non è una scelta facile e mai con in questa tornata la scheda elettorale e la matita, che vi verranno consegnata in una delle 326 sezioni, scotteranno tra le vostre mani. Perché ciò che andrete a fare nel segreto della cabina avrà un peso e non di poco conto. Avete ascoltato dagli schermi televisivi o piuttosto dai comizi in piazza (più o meno affollati con l’eccezione Beppe Grillo capace di fare grandi adunate) le promesse per le cose da fare e l’elenco delle cose già fatte. Vi sentite soddisfatti di come è stata amministrata la cosa pubblica? Pensate che si poteva fare meglio e di più? Quante domande, quante riflessioni. Che la situazione economica di questa regione non sia florida lo si intuisce più che dal conoscere gli indicatori economici dal fermarsi ad ascoltare la gente e dall’aprire il proprio portafogli. Difficoltà che si incontrano ogni giorno per arrivare a fine mese. Tutti i candidati hanno parlato che al primo posto in agenda c’è il lavoro. Ma che sia vero, non precario o riservato solo a pochi con le corsie preferenziali. Chi votare? Di chi vi fidate di più che sia in grado di adottare politiche del lavoro efficaci e possibili. Le violenze che ieri si sono verificate a Roma dimostrano che cova un focolaio che non ha nulla a che fare con l’indignazione. Ma continuo a credere che ci sia ancora un futuro possibile, e non solo per un fatto di fede. Buon voto a tutti, anche a chi ha intenzione di disertare le urne.
Pino Cavuoti

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