sabato 17 novembre 2012

Sabrina De Camillis: «Per il centrodestra solo il gioco di squadra»

Giocherella con un “misero“ Tratto Pen seduta dietro la sua scrivania a Larino, nella funzionale sede politica in via Cluezio. Sono giorni di intensa attività mentre imperversa la polemica tra election day sì oppure andare subito al voto per le Regionali. «E’ una polemica che mi appassiona - esordisce così l’onorevole del Popolo della libertà Sabrina De Camillis - perché ha messo a nudo l’ipocrisia del centrosinistra che a parole dice di voler procedere a risparmiare con una politica condivisa di rigore e poi non si preoccupa di spendere 100 milioni di euro per far svolgere subito le elezioni regionali e dopo meno di due mesi quelle politiche. Sono davvero incredibili soprattutto quando affermano che il Pdl le vuole insieme per fare in aprile e recuperare nel frattempo consenso. Sono davvero patetici. E bene ha fatto il nostro segretario nazionale Angiolino Alfano a mettere in evidenza le iprocrisie del centrosinistra e in particolare del Pd di Bersani».

Ha le idee chiare l’onorevole di Larino al suo primo mandato in Parlamento. Dove spera di poter continuare nel lavoro intrapreso anche nella prossima legislatura. «Sono convinta che possa ancora dare a questa terra e mi sento nella condizione per poter immaginare un successivo percorso. Con più forza e con l’esperienza di aver fatto la gavetta necessaria a Roma. Ma come è facile immaginare non spetta a me decidere se ricandidarmi. Spetta alle strutture di partito, ma la spinta viene anche dalla gente comune che deve riconoscere il lavoro svolto per queste comunità».
L’onorevole De Camillis vede di buon occhio la presenza dell’ex ministro Raffaele Fitto in questa campagna elettorale. «Con la sua esperienza politica e organizzativa e con i suoi rapporti diretti con la segreteria nazionale - dice la parlamentare - riuscirà a darci una spinta in più per condurre il partito in Molise ai risultati che merita. Insieme non possiamo che avere più forza facendo maggiore gioco di squadra».
 Ma con De Camillis non si può non toccare l’argomento che tiene banco in tutti i salotti. Stiamo attraversando una stagione dell’antipolitica di cui non sembra vedersi la fine. «La colpa di questo stato di cose è di tutti: degli eletti e anche degli elettori. Gli eletti vengono scelti dagli elettori e se alcuni meccanismi portano a scegliere gli eletti non preferendo la persona più competente ma solo quella che gli può risolvere il problema personale. Quindi, cosa che è accaduta anche nei nostri territori, la selezione della classe dirigente è stata al ribasso». Responsabilità comuni a cui associa anche l’informazione! Ma perché? La risposta arriva diretta: «L’informazione? Semplice, perché prendete della politica solo la parte malata e dimenticando quanto di buono c’è. Ritengo che la politica sia la più alta espressione di impegno civico che un cittadino può mettere a disposizione del proprio Paese. Stiamo vivendo la demolizione dei partiti e della politica: è un attacco alla democrazia e un indebolimento della rappresentanza popolare».
Per far valere questi principi la “nostra” De Camillis è disposta a pagare qualsiasi prezzo, anche ripartendo da zero. «Sì, anche mettendomi dietro le quinte, per difendere idee e principi che mi porto dentro». E lo dice l’onorevole pensando anche a un vincolo di mandato. «Prevederei al massimo due mandati per il livello nazionale e anche per quello regionale. Del resto se in America il presidente non può fare più di due mandati perché da noi questo non possa essere applicato».
Toccando il livello regionale e le elezioni che verranno per Sabrina De Camillis si deve partire da una premessa. «La sentenza che ha sciolto il Consiglio regionale è ingiusta. E lo dico pensando al Piemonte dove gli errori di formalità, che erano più gravi della nostra regione, e il candidato presidente è rimasto in carica perché si è ritenuto che prevalente fosse la volontà dell’elettore. Da noi il Consiglio di Stato su errori formali ha emesso una sentenza con il condizionale che siano state raccolte le firme. Iorio e il centrodestra sono stati scippati in malo modo un mandato che la gente gli aveva dato. In questa situazione ci sia tutto il diritto di Iorio di farsi ridare un mandato che gli è stato scippato. Fermo restando la sua disponibilità e quanto verrà concordato nel partito».
E se Iorio dovesse decidere diversamente? «In questa regione ci potrebbero essere anche alternative in una logica di servizio a una piccola comunità che ha merita di essere bene amministrata così come ha fatto il centrodestra in questi anni. Ci sono stati anche degli errori e si poteva fare anche meglio, ma solo chi non fa non sbaglierà mai. Abbiamo fatto tutto il possibile avendo la convinzione di aver fatto la cosa migliore».

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