domenica 18 novembre 2012

Tra harakiri e kamikaze

Harakiri e kamikaze sono due parole giapponesi divenute di uso comune. Evito di tradurne il significato perché è noto a tutti voi. Ma il sospetto è che a questa latitudine ci sia la pratica invalsa di farsi male da soli, facendolo di conseguenza anche ad altri, per applicare la serie per far dispetto a mia moglie... e mi fermo qui, tanto ci siamo capiti. Il perché è presto detto. Tanto a destra quanto a sinistra, in questi primi passi della lunga campagna elettorale,  si è iniziato a fare di tutto per creare le condizioni per tritarsi, anzi per suicidarsi. Michele Iorio e Ulisse Di Giacomo da una parte, Paolo Di Laura Frattura e il Partito democratico dall’altra, con buona pace di Massimo Romano che, zitto zitto, ha iniziato a percorrere una strada che forse lo porterà molto lontano. In posizione di attesa ma passiva l’Udc, mentre l’Italia dei valori è alle prese con problemi interni di legalità con i quali non era abituato a confrontarsi. Poi una galassia di partiti e partitini con la grande scommessa del Movimento 5 Stelle che, come è accaduto in Sicilia, potrebbe prepararsi a fare il botto, anche in questa regione. In Molise, nonostante la lingua ufficiale sia l’italiano e con qualche insediamento arbereshe e croato, sta prendendo piede la parlata del Sol Levante. Qualcuno potrebbe dire: fatti loro. Ma il mestiere impone di mettere a disposizione dei signori della politica  degli spunti di riflessione, in particolare quando così impegnati a suicidarsi, incosapevolmente. Il centrosinistra, non fosse anche per un fatto statistico e per la legge del contrappasso, sembra destinato a tornare a governare il Molise pur con l’incognita grillina che potrebbe far saltare il banco. Ma è la leadership che viene fatta traballare in maniera inspiegabile. Altrettanto dall’altra parte della barricata, nonostante la stretta di mano in quel di Roma tra Iorio e Di Giacomo, con quest’ultimo in grande fibrillazione sull’ipotesi Michè ter o quater, che dir si voglia. Un insieme di fattori che potrebbero cambiare le carte in tavola. L’unica cosa che potrebbe accadere è che qualcuno faccia il kamikaze. La storia ci ha dimostrato che il prezzo da pagare è la vita, almeno tutto avverrà con onore salvando la faccia e magari contribuendo alla vittoria finale. 
Pino Cavuoti

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