giovedì 1 novembre 2012

San Giuliano di Puglia dieci anni dopo: il giorno della memoria in Consiglio regionale

Il Consiglio regionale ha ricordato le vittime del terremoto di San Giuliano di Puglia con un minuto di silenzio nell’aula di Palazzo Moffa e con gli interventi di due consiglieri, uno di minoranza (Paolo Di Laura Frattura) e l’altro di maggioranza (Antonio Chieffo). Una cerimonia composta come suggerisce il buon senso nel celebrare una pagina così dolorosa per questa regione. Ma non è mancato un po’ di brusio al termine dell’intervento di Di Laura Frattura. Il leader dell’opposizione con le parole «dieci anni che sono costati quasi un miliardo di euro ma che hanno sfaldato il senso di appartenenza, la fiducia nelle istituzioni. Dieci anni lungo i diritti non sono mai stati uguali per tutti» ha fatto irretire la maggioranza che si è risentita non poco. Poi il presidente dell’assemblea, Mario Pietracupa, ha richiamato tutti alla compostezza. E tutto è finito qui. Una dimostrazione che l’argomento ricostruzione del terremoto 2002 continua a tenere alto il livello della discussione politica in questa regione, anche frutto di alcune inchieste televisive. Ma tornando agli interventi Di Laura Frattura ha esordito evidenziando come ogni genitore «ha partecipato e vissuto sulla propria pelle il dolore» di quanto è accaduto nella scuola di San Giuliano di Puglia. Dolore ma «anche la responsabilità istituzionale nei confronti di una comunità che soffre ancora oggi la perdita dei propri cari». Il consigliere di minoranza ha evidenziato come non siano più queste tragedie a indicare alle istituzioni quali i percorsi da attivare «perché le nostre scuole siano al riparo dalla forza della natura e dall’imperizia degli uomini». Ma Di Laura Frattura è andato oltre considerando che il Giorno della Memoria «non può prescindere da una ricognizione dello stato della ricostruzione nei comuni del cratere sismico, nei villaggi provvisori e nelle casette ». E’ stato ricordato che sarebbero più di 800 le famiglie ancora senza una casa «dopo dieci anni di promesse e parole che suonano ormai vuote». Per l’assessore regionale Antonio Chieffo ha evidenziato come la Giornata della Memoria «è sostenuta da profondi valori umani che riaffermano la volontà comune di tutti i colleghi di questo Consiglio di ricordare quanto accaduto» ma soprattutto «un appuntamento con la coscienza di amministratore oltre che di uomo». Chieffo ha rimarcato come al di là di ogni strumentalizzazione o qualunquismo non si può non constatare «le opere realizzate, gli sforzi compiuti, l’impegno profuso che ha consentito di dare risposte, sia pure a volte parziali, ai bisogni delle famiglie colpite dal sisma». Un invito non solo a completare la ricostruzione di quanto di materiale è andato distrutto ma di favorire un ritorno alla normalità «che vuol dire ritorno alle tradizioni, agli appuntamenti culturali, agli usi di un popolo che intende ricostruire il proprio tessuto oltre che le proprie strade e case». Rinnovato impegno per la sicurezza e la salvaguardia dell’incolumità degli studenti «che poi non è altro che impegno teso verso la salvaguardia del nostro futuro». Appuntamento in Consiglio regionale utile non solo per condividere un dolore che comunque resta molto vivo ma soprattutto per rinnovate insieme un impegno perché queste tragedie non siano più il frutto della incapacità dell’uomo, ma solo la nostra limitatezza nei confronti della natura.
Pino Cavuoti

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