domenica 14 aprile 2013

Di Laura Frattura e Cotugno, i signori della politica

Paolo Di Laura Frattura
La settimana politica, che abbiamo appena messo in archivio, ci ha ricordato come a Palazzo Moffa le insidie siano sempre dietro l’angolo. Possono cambiare le maggioranze, ma il modus operandi resta sempre lo stesso, pur con il passare delle stagioni. In Consiglio regionale a pagare dazio questa volta è stato Rialzati Molise, nonostante avesse alle spalle uomini a cui non è sconosciuta l’arte del possibile e dell’imprevedibile, che si è sempre consumata tra le cose della politica. E così può accadere che si entri in Consiglio da presidente dell’assemblea e se ne esca da semplice consigliere. Anzi considerando come è andata Vincenzo Cotugno, quando ha capito l’aria che tirava, non ha ritenuto nemmeno di varcare la porta va e vieni.
Cotugno, seppur incredulo, non ha alzato le barricate. E, al momento, nemmeno Rialzati Molise lo ha fatto, che con circa quindimila voti avrebbe tutto il diritto di farsi sentire. Cotugno telefonicamente ha partecipato al salotto televisivo Moby Dick. A un imbarazzato Francesco Totaro, capogruppo del Pd eletto nel listino, ha ribadito che confida nel presidente Paolo Di Laura Frattura. Non ha rivendicato, come invece solitamente accade, di patti da rispettare o carte scritte, ma ha fatto capire a tutti che a sistemare ogni cosa ci penserà il neo governatore del Molise, perché è una persona seria. Come avverrà, è difficile prevederlo. Anche riascoltando, una volta ancora e con più attenzione, le parole di Cotugno, non si riesce a tradurre il cambiamento che dovrebbe portare al riequilibrio. In una maggioranza troppo condizionata dal Partito democratico, che ha fatto un po’ come accade nell’asso pigliatutto.
Cotugno e Di Laura Frattura. Due signori della politica, che si guarderanno negli occhi. Forse basteranno davvero poche parole per ripartire da zero, tra buoni amici. Qualcuno dice che si possa farlo dalla giunta. Del resto Rialzati Molise quando si trattò di evitare le ire della sinistra più radicale che non accettava il suo ingresso fece un passo indietro - per proteggere il progetto politico che si era messo in campo per battere Michele Iorio - lasciando libero il listino. Buon senso politico e non aritmetica. Lungimiranza e non calcolo computistico. Il governatore che sa fare di conto e che, come dicono i più ha una memoria da elefante, non sarà difficile fare uno più uno.
In guerra e in amore tutto è lecito.
Pino Cavuoti

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