giovedì 13 giugno 2013

L'Udc riparte per essere protagonista

L’Udc abruzzese vuol tornare a essere protagonista delle scena politica regionale perché è arrivato il tempo delle proposte e dell’azione e non si può più rimanere alla finestra a guardare. Il capogruppo  regionale, Antonio Menna, ha voluto convocare iscritti e simpatizzanti per riflettere sulle prospettive future partendo dall’analizzare due fattori come crescita e sviluppo. E stato lo stesso Menna a parlare di una provocazione, di una specie di cortocircuito per tornare a essere propositivi non prima di aver analizzato i fattori che stanno determinando questa forte crisi che non è solo economica.
Confronto che ha visto, uno di fronte all’altro,  Giuseppe Mauro, economista e docente ordinario di politica economica presso l’Università D’Annunzio e Maurizio Spina, segretario generale Cisl Abruzzo. Era previsto anche l’intervento conclusivo di Lorenzo Cesa, segretario nazionale del partito, ma un improvviso malanno gli ha permesso solo un saluto telefonico a una sala gremita quanto attenta.
Molto qualificato l’intervento di Mauro che ha soddisfatto i presenti per l’analisi compiuta con il rigore del tecnico. Una crisi finanziaria che ha causato la caduta del prodotto interno lordo e con un’occupazione che ha fatto segnare in soli 4 anni la perdita di 22mila posti. Anche se il docente universitario ritiene che la crisi vada ricercata oltre il mondo della finanza perché la speculazione ha prodotto la caduta dei consumi per quella «che è una crisi strutturale che parte da lontano, almeno da 13 anni». Tasso di disoccupazione cresciuto dal 4,1 del 1999 all’attuale 11,5 per cento. Cassa integrazione in vertiginoso aumento in questa regione di 4 volte rispetto alla media nazionale. Fattori esterni (euro, patto di stabilità, ascesa dei paesi emergenti) e interni (uscita obiettivo 1, debito regionale) che hanno minato la capacità di progettare il futuro ma per dare una scossa occorre avere consapevolezza della trasformazione che è avvenuta nei processi che determina l’economia reale. Mauro ha ribadito un concetto oramai diventato comprensibile a tutti: il rigore senza la crescita produce asfissia e occorre immettere liquidità nel sistema. Il docente universitario ha invitato ad avere una visione strategica discutendo in particolare delle priorità consegnando un nuovo paradigma che interesserà il mondo industriale: collaborazione tra imprese, società e pubblico non dimenticando che l’Abruzzo ha grandi peculiarità che ci proiettano a guardare al nord «perché chi ci vuol avvicinare al Mezzogiorno commette un grosso errore».
Più politico e provocatorio l’intervento del segretario regionale della Cisl alla vigilia del congresso nazionale del suo sindacato che inizia oggi a Roma. «Abbiamo bisogno - ha detto Spina - di una grande classe dirigente capace di fare scelte coraggiose per una situazione che si trascinerà ancora per anni, ma al momento non vedo una classe dirigente pronta e capace».  L’Abruzzo non può uscire dalla crisi con le sole proprie forze. Occorre più Europa, perché la prima sfida è quella di non restare isolati nella conspaevolezza che oggnuno faccia la propria parte, il proprio dovere. Spina ha ripercorso a ritroso i numeri della crisi ribadendo che «il nostro limite è il forte indebitamento negli anni precedenti che pesa come una zavorra e che ci costringe a ridurlo ma a scapito di chi: meno sociale, meno servizi?». Ridare potere al salario che vuol dire più potere d’acquisto per le famiglie che generano consumi e quindi produzione perché è fondamentale aumentare la domanda interna.
Per Antonio Menna parole che possono contribuire ad aprire  un nuovo percorso politico per fare delle proposte per un patto per l’Abruzzo per ottenere risorse vere dal governo nazionale e dall’Europa. Menna avverte forte il disagio dei giovani con una disoccupazione in costante aumento  e con un’economia regionale che continua a essere protagonista in negativo con aziende sempre più in difficoltà. «Da oggi si riparte - ha detto - con l’Udc che saprà interpretare le esigenze degli abruzzesi». A prendere la parola Fabio Travaglini, dirigente nazionale giovanile dell’Udc, che ha evidenziato un lungo elenco di incompiute per un Abruzzo fuori dalla crescita e dallo sviluppo, Travaglini si è augurato che questo incontro possa essere l’inizio di un canmmino di idee e non la manifestazione di un partito delle strategie. E’ intervenuto anche il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, che ha invitato i presenti a fare squadra negli interessi delle popolazioni amministrate. Erano presenti i consiglieri regionali Luciano Terra, capogruppo di Rialzati Molise, Emilio Nasuti, presidente della Commissione regionale Bilancio e Teresio Di Pietro, segretario regionale Udc Molise.
I lavori sono stati moderati da Annapaola Sabatini. 


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