sabato 8 giugno 2013

Assessori, questione di lana caprina

Antonio Sorbo, neo sindaco di Venafro, ha stabilito che i componenti della sua prima giunta municipale siano cinque, in un comune di poco più undicimila abitanti. Ironia della sorte nello stesso paese di Vincenzo Cotugno, consigliere regionale di Rialzati Molise, che è in attesa di accedere nelle stanze di via Genova, sede dell’esecutivo del governatore Di Laura Frattura.
Un parallelo davvero curioso che porta a riflettere su quanto stia accadendo in Consiglio regionale tra i partiti della maggioranza alle prese con la questione quinto assessore. Una storia poco edificante per il tempo che si sta perdendo in una discussione che dovrebbe essere riservata per ben altri argomenti e con posizioni smarcate e differenziate tra le forze che danno vita alla coalizione.
La domanda da porsi è così semplice da essere persino disarmante: è necessario allargare la giunta a cinque nonostante quanto stabilito in sede di approvazione dello Statuto, ora sconfessato, con soli 4 assessori e 20 consiglieri? Si è dato un sostanzioso taglio ai costi della politica generati dal numero degli eletti a Palazzo Moffa. Una sfoltitura necessaria per rispondere alle richieste di più contenimento della spesa e per ridurre le spese dei tanti politici che gravavano sulle tasche dei contribuenti. Per il Molise, in rapporto alla popolazione residente, si è stabilito che il numero giusto fosse 20 e nel calcolo percentuale degli assessori si è ragionato con il criterio dell’arrotondamento per difetto rispetto al numero dopo la virgola più vicino all’unità successiva.
In pratica si è scelto di ridurre a quattro, ma forse sarebbe stato più giusto passare a cinque per eccesso. In particolare se si considera che dei quattro assessori regionali solo uno è esterno con i tre alle prese anche con i lavori di consiglio e commissioni con il caso particolare di Vittorino Facciolla capogruppo anche di se stesso - a proposito sarà rimasto deluso chi sosteneva che avrebbe potuto ricoprire anche la carica di sindaco a San Martino in Pensilis e ora dichiarato decaduto.
Se il sindaco di Venafro ha ritenuto utile e più funzionale avere cinque collaboratori in giunta - al di là delle logiche degli equlibri politici - ancor di più dovrebbe incamminarsi il presidente della Regione per il buon governo della cosa pubblica.
Se il problema. come giustamente è stato posto, è solo e soltanto dei costi non c’è cosa più facile che utilizzare una delle operazioni della matematica: la divisione. Invece di dividere i costi degli assessori per quattro si può passare al numero successivo. Spese divise per cinque che potrebbe comportare anche una migliore organizzazione del lavoro. Perché si è portati a pensare che tutto questo rumore sia stato fatto solo per questa ragione e non per “garantire” la visibilità a Rialzati Molise che pure ha contribuito in maniera concreto al buon risultato del presidente Frattura, dopo oltre un decennio a guida Iorio.
Una partita che resta ancora aperta e che si spera possa arrivare alla conclusione. La strada legislativa scelta è comunque ancora lunga e forse chi dovrà entrare a pieno titolo nelle stanze dell’esecutivo è bene che si armi nella necessaria pazienza. 

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