martedì 19 aprile 2011

L’effetto «di» come D’Ascanio e Di Pietro

Hanno in comune più di una cosa. Si potrebbe partire dal dire che entrambi piacciono alle donne, lo sanno e ne sono consapevoli. Poi se acchiappano è un dato che potrebbe interessare  più alle loro compagne di vita che al popolo. Antonio Di Pietro nasce a Montenero di Bisaccia il 2 ottobre 1950, Nicola D’Ascanio il 27 settembre 1952 sempre a Montenero di Bisaccia. Stesso segno zodiacale: bilancia.  Non partono con i favori del luogo e delle origini. Sono figli in tutto e per tutto di quella terra che guarda al mare e al  fiume,  a metà strada tra Termoli e Vasto Ma hanno la “capa tosta” e riescono a raggiungere risultati e posizioni altrimenti impensabili. La fortuna arride in termini di popolarità più al Tonino nazionale e di riflesso anche a Nicolino che da sindaco del paese viene proiettato sugli schermi nazionali. Poi la politica che conta contagia, seppur a livelli diversi i nostri Di Pietro e D’Ascanio. Cosa hanno combinato tra gli addetti ai lavori della casta della politica è noto a tutti. Per un breve periodo le loro strade politiche si sono incrociate e sovrapposte, come un lampo in un temporale estivo. Chissà se un giorno si saprà mia cosa li abbia divisi. Condividono il rifiuto di parole come destra e fascismo. E si potrebbe dire non accettano l’oligarghia molisana del centrosinistra. Dopo le provinciali, che vincerà De Matteis, hanno all’orizzonte un punto che si inizia a intravedere: le regionali. Di Pietro e D’Ascanio in nome di Montenero potrebbero ritrovarsi più vicini di quanto non appaia a loro.
Pino Cavuoti

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