mercoledì 16 maggio 2012

Il pranzo delle beffe. E c'è chi si indigna

Non sono mancati i commenti e le reazioni per la notizia “rivelata” agli organi d’informazione dal consiglere regionale Salvatore Ciocca per il pranzo delle beffe di Natale dei dipendenti di Molise Acque. Come una delle tante aziende private dirigenti e dipendenti si sono ritrovati a tavola per ridere e mangiare con tanto di spumante e panettone, per poi scambiarsi gli auguri. Con un’unica particolarità: il tutto fatto a spese dei contribuenti molisani.Non si può che fare un applauso, ma in faccia e a piene mani, a chi ha pensato bene, in pieno rigore, di organizzare un conviviale, mentre la Regione già da tempo ha chiuso i cordoni della borsa con i ritardi, noto a tutti, nei pagamenti dei propri fornitori. 

Gianfranco Vitagliano, assessore regionale in carica dal 2001, ieri mattina ha postato sul suo profilo Facebook questo messaggio: “Per la vicenda del pranzo a Molise acque - desolante nei suoi incommendevoli particolari - sono indignato e persino addolorato per il danno fatto alla dignità dell’ente e delle istituzioni comunque coinvolte. Io sto facendo quello che mi compete in relazione ai miei doveri e responsabilità. Mi auguro che altri, ai quali spetta, facciano altrettanto. Voglio solo dire che se mi fosse mai venuto in mente di fare una cosa simile, non avrei oggi alcuna esitazione a togliere il disturbo”. Se oltre alle parole dovesse far seguire i fatti si attivi per rimettere un po’ d’ordine nei baracconi regionali. Sia in quelli che sono di sua diretta competenza e sia in quelli che passano al vaglio delle riunioni di giunta alle quali è chiamato a partecipare. Del resto se all’improvviso Vitagliano si è manifestato sensibile alle spese dell’ente pubblico non si può che dirgli: benvenuto sulla terra. Non è che abbia fatto altrettanto, come tanti suoi colleghi di scrivania, in questi anni di gestione della cosa pubblica. L’elenco è così lungo che sarebbe persino noioso da farsi. In stagioni di follia collettiva nessuno è esente da responsabilità. Ma sia lui che tutti i suoi compagni di Giunta hanno la possibilità di recuperare facendo fino in fondo il loro dovere di controllori e garanti della legalità. L’indignazione lasciamola ai cittadini-elettori.                                                       
Pino Cavuoti

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