martedì 24 luglio 2012

Mazzuto lascia, Berlusconi in crisi

Si dice che ad Arcore l’ex premier e parlamentare del Molise, Silvio Berlusconi, abbia perso il sonno. Il motivo delle sue sofferenze non sarebbero le tante cause intentate nei suoi confronti o il caso Ruby, ma una lettera inviatagli dal coordinatore provinciale del Pdl, nonché presidente della Provincia di Isernia. Epistola con la quale, senza giri di parole, Luigi Mazzuto (che deve avere avuto il nihil obstat dal governatore Iorio considerando la vicinanza familiare) dice al leader del suo partito e suo deputato di riferimento: datti una mossa per difendere la provincia pentra altrimenti lascio il Pdl.

Il presidente Mazzuto ha avuto tanto coraggio,  leonino si direbbe, per mettere nero su bianco con un tale impeto da creare sconforto al Cavaliere, nella convinzione che solo così il “nostro” parlamentare, in un sussulto di autodeterminazione, possa capire l’importanza di salvaguardare il diritto di esistere di Isernia Provincia rispetto alle altre 63 province italiane, che il piano di riorganizzazione della spesa pubblica ha invece deciso di tagliare. Lungimiranza nell’individuare  un tema su cui costruire le proprie prossime fortune. Per quel poco che conosciamo di Mazzuto, che gli va riconosciuto di essere un gran signore e soprattutto uno spiccato senso pratico,  è facile pensare che invece abbia scritto questa lettera solo per autoironia. Perché non c’è altra spiegazione rispetto a un argomento che sembra già senza prospettive. «La differenza tra un politico ed uno statista sta nel fatto che il politico pensa alle prossime elezioni lo statista alle prossime generazioni». Lo ha ricordato qualche giorno fa Mario Monti citando un tale Alcide De Gasperi. Altri tempi e altri uomini.

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