mercoledì 4 luglio 2012

C'erano tutti, quasi tutti

Non c’è che dire: un bel colpo d’occhio alla Piana dei Mulini. Un ampio spazio verde e accogliente, quasi alle fonti del fiume Biferno, mancava solo l’ampolla e il paragone sarebbe stato facile con ben altre latitudini e ben altri personaggi della politica nazionale. Se lì il grande capo ha dovuto mollare, qui la storia da scrivere è diversa. E anche il finale.  Se la Lega ha Roberto Maroni qui oltre Iorio non c’è nessun’altro con il piglio del capo. Ieri tra gli oltre mille presenti c’erano proprio tutti. Gli immancabili lacchè, i soliti portaborse, qualche assessore e consigliere regionale, alcuni ex inquilini di Palazzo Moffa, i due presidenti delle Province, molti amministratori locali, diversi traditori, alcuni imbucati (anche se non c’era bisogno dell’invito),  un parlamentare e centinaia di brave persone accorse ad ascoltare il verbo. Mancavano alcuni, chi era presente saprà di chi si sta parlando. Iorio con la polo blu Robe di Kappa,  “modello Campomarino Lido”, ieri ha dato alcune coordinate nuove del tipo «diamoci una smossa» della serie non finisce qui. Andando in tutti i comuni e tornando tra la gente. Iorio si è svegliato dal torpore dell’ufficio ovattato di via Genova, non si fida più delle parole dei suoi vicini di stanza: ora ha bisogno di ascoltare la pancia della gente. Un dibattito che arricchisca chi è chiamato a proseguire in un cammino a dispetto di chi vuol far tornare i cittadini alle urne. Sarà in grado di fare della buona politica e di farsi capire? Iorio non ha soluzioni, chiede aiuto per costruire un nuovo percorso. Disponibile alle critiche, ma che servano a difendere le ragioni del Molise  perché prima di tutto c’è il Molise con il futuro di un territorio che merita rispetto.
Pino Cavuoti

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