mercoledì 22 agosto 2012

Dalla rivolta di Reggio ai moti molisani

Nel 1970 con l’istituzione della Regione Calabria inizia un acceso dibattito sulla collocazione del capoluogo, poiché più d’una città aspirava a esserlo. Dalle parole, come spesso accade, si passò ai fatti. Sappiamo tutti come andò a finire tanto che oggi con l’espressione Moti di Reggio o Rivolta di Reggio si identifica una sommossa popolare avvenuta a Reggio Calabria dal luglio del 1970 al febbraio del 1971, in seguito alla protesta dovuta alla decisione di collocare il capoluogo di regione a Catanzaro con l’istituzione degli enti regionali. La storia si potrebbe ripetere, anche qui da noi. Possibile? A muovere per primo la pedina è Lorenzo Lommano, il leader della Lega Sannita. Ieri ha diffuso un comunicato con il quale propone una suggestiva ipotesi. Senza peli sulla lingua e senza tanti giri di parole il colosso di Campobasso suggerisce di aprire la discussione sul trasferimento del Consiglio regionale da Campobasso a Isernia. «Sarebbe un modo - dice il leghista sannita - per risarcire il territorio della Pentria e creare un clima di unità regionale». E mentre la politica di casa nostra sembra addormentata per il caldo di questi ultimi giorni d’estate, Lommano che elettoralmente conta come un prefisso teleselettivo, rompe gli indugi e mette sul tavolo del confronto un’idea niente male. Portando come ragionamento in dote i costi di una politica molisana costretta a pagare fitti onerosi per mantenere le sue strutture a oltre quarant’anni dalla sua istituzione. In termini di riduzione dei costi ci può pure stare considerare soluzioni alternative e alternate tra Campobasso e Isernia. Quella di Lommano può anche essere considerato un pensiero folle, ma da queste piccole cose possono nascere delle grandi occasioni di confronto, per sparigliare tutto. Ai campobassani, per evitare che si agitino prima dell’uso, si precisa che è solo una proposta, una provocazione, fatta per sollecitare un’analisi più profonda sui costi di gestione di un apparato amministrativo che fa fatica a muoversi come un elefante in un negozio che vende cristalleria.
Pino Cavuoti

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