martedì 21 giugno 2011

Dal clamore ecco spuntare la tenda

Aspettando l’immancabile caos per il Corpus Domini a Campobasso l’arcivescovo ha voluto concedere a tutti l’opportunità per trovare uno spazio di silenzio nel centro della città. In piazza della Vittoria dalla mia scrivania, con le finestre aperte per il caldo, riesco a sentire in maniera distinta i canti invocanti di chi ha raccolto la sfida di Bregantini. Con tutto il rumore che caratterizza una festa così importante come quella che ci prepariamo a trascorrere domenica prossima sembra quanto mai doveroso, per quanti credono nella morte e resurrezione di Gesù, recuperare il senso della fede che oltre i riti è un cammino di introspezione, di deserto. Pensare di realizzare uno spazio del genere nel centro città poteva apparire quanto mai discutibile, improbabile. Eppure l’arcivescovo è riuscito con quell’oasi bianca a spezzare una tradizione aiutandoci a riscoprire la capacità di stupirci, di saperci ancora meravigliare. Questo spazio riservato alla sosta, rispetto a un mondo che invece ci spinge a correre e a non guardare indietro, è il segno della follia della fede comune. Una follia sana che può aiutare a far recuperare, a quanti hanno perso l’abitudine a gettare l’ancora, anche per pochi minuti. Il caldo della tenda, rispetto ai tempi sacri, può rigenerare quelle che ora chiamiamo pile e che, più semplicemente, è lo spirito, la nostra anima. Rispetto ai temi che ogni giorno trattiamo come politica, economia e cronaca, permettete di adeguarci alla follia. Sarà un effetto rigenerante per il bene del corpo e della fede, che ci è stata data in dono.
Pino Cavuoti

Nessun commento:

Posta un commento