domenica 21 agosto 2011

Aspettando l’autunno caldo

Gran caldo. Niente da dire. Quest’anno gli operatori turistici lungo la costa molisana e vastese non potranno lamentarsi per il tempo. Saranno altre le cause da portare per giustificare eventuali cali negli arrivi e nelle presenze. Prepariamoci a trascorrere un autunno nero sul fronte occupazionale. A dircelo sono i dati snocciolati poco prima di ferragosto da Unioncamere per le imprese (che ne conta circa un milione e mezzo) con almeno un dipendente. Occupazione più a rischio nelle piccole e medie aziende. Ma è leggendo il dato territoriale che emerge la situazione reale del Paese, con un Centro-Nord che prova pian piano a recuperare i danni della crisi e un Mezzogiorno che appare, invece, ancora in deciso affanno. Il Nord-Ovest, infatti, ha in programma una contrazione di oltre 19mila posti di lavoro (-0,5%), il Nord-Est di 10.600 (-0,4%), il Centro di 16.600 (-0,7%). Al Sud, al contrario, i posti di lavoro in meno dovrebbero essere oltre 41mila, con un tasso di variazione occupazionale pari a -1,6%. A provocare queste ulteriori difficoltà del mercato del lavoro nel Meridione sono soprattutto le previsioni negative delle piccole e piccolissime imprese dell’area (ovvero quelle con meno di 50 dipendenti), il cui saldo a fine anno dovrebbe superare le 28mila unità in meno. A pagare ancora una volta sarà il Sud. Sono questi gli argomenti su cui si dovrà confrontare la politica regionale chiamata al rinnovo delle cariche elettive nella sua massima assise. Per questo si chiede alla politica una gestione più francescana senza spese pazze che non si giustificano con il mutato clima finanziario, che sta segnando le economie di tutto il mondo industrializzato. Che fare? La risposta sta cercando di darla il governo nazionale che, dopo essersi illuso di poter evitare di mettere le cosiddette mani nelle tasche degli italiani, ha dovuto adottare una misura “lacrime e sangue”. I responsabili della politica economica molisana si preparino a dare delle risposte ai loro corregionali perché è scaduto il tempo a disposizione. Soprattutto per come è stato utilizzato il denaro pubblico passato tra le loro mani. Un’operazione trasparenza che potrebbe anche servire a capire se hanno operato nel giusto modo per il bene comune.
Pino Cavuoti

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