venerdì 7 dicembre 2012

Iorio al lavoro con il suo "Laboratorio"

A chi pensava che l’iniziativa della scorsa estate a Piana dei Mulini sarebbe rimasta un caso isolato si può mettere l’anima in pace. Il presidente della Regione continua nel progetto-manifesto lanciato quel 3 luglio con l’apertura a Campobasso, in pieno centro di un laboratorio d’incontro. L’annuncio Michele Iorio lo ha fatto ieri pomeriggio, attraverso Facebook, per «continuare a privilegiare il rapporto con i cittadini». Perché a loro, e solo a loro, il governatore vuol rivolgersi. Quasi a volersi smarcare in attesa che si conosca il destino del Popolo della libertà e soprattutto sul nome del candidato presidente di centrodestra alle Regionali  bis del 2011 considerato che si continua ancora a fare melina. 
Iorio fa un passo avanti nel ricordo degli «momenti a La Piana dei Mulini, che tanto ci hanno appassionato». E rammenta ai lettori del network sociale che «da allora, le nostre comunicazioni sono state sempre più dirette, coinvolgenti, spontanee. La voglia di rendere il dialogo quotidiano, da una parte, la convinzione di instaurare un rapporto con voi, senza filtri, dall’altra, hanno portato all’apertura di un Laboratorio d’incontro». E’ già operativo a Campobasso nel centralissimo corso Vittorio Emanuele 63. Il presidente della Regione indica nel Laboratorio  quello «spazio d’espressione, di programmazione, di unione di idee e proposte». Dove  le porte sono sempre aperte e dove è possibile portare aria e cose nuove.
Scrive Iorio: «Qui, possiamo ritrovarci - e mi trovate - per ascoltarci e confrontarci, per condividere scelte e programmi. Qui, continuerò a privilegiare il rapporto con i cittadini. Qui, società civile, associazioni e amministratori possono incontrarmi e incontrarsi per progettare, insieme, percorsi futuri».

Senza simboli ma con la caparbietà a voler rimettersi in discussione. Piana dei Mulini che è diventato il crocevia tra un prima e un dopo Iorio.  Da quel momento sono venute a galla incomprensioni e distinguo che erano sopite nel centrodestra. Forse soprattutto perché, aspettando la decisione del Consiglio di Stato sulla sentenza di annullamento del Tar, qualcuno, e non solo nella coalizione, aveva messo in discussione l’ipotesi di ricandidatura scontata per il Presidente dopo lo schiaffo nelle amministrative di Isernia quando proprio una Iorio aveva conosciuto l’onta della sconfitta.
Da una parte Iorio che dalle ceneri della sua città raccoglie un’indicazione, una buona parte del centrodestra che fa invece una lettura diversa e più drastica: che sia giunta l’ora di cambiare. Nel mezzo c’è una palizzata alta,  che non consente, al momento di far dialogare due delle tre forze in campo, considerando che la terza sia quella degli opportunisti.
Resta il fatto che il Governatore è convinto che occorra andare oltre i partiti, e questa volta il voler privilegiare il Laboratorio appare una scelta chiara e decisiva. Una indicazione illuminata oppure un  “me ne frego” degli altri e vado avanti da solo? Considerando le riflessioni che lo stesso Iorio fece nell’intervista che rilasciò a i Fatti quando riconobbe che la ragione dei suoi errori era da ricercare nel perduto dialogo con i cittadini, in buona sostanza gli unici a cui dover rendere conto delle sue azioni. Voler ripartire a tutti i costi proprio da loro potrebbe essere un discreto punto di partenza. Ma senza dimenticare che Iorio non può essere Iorio senza il confronto e il sostegno dei partiti che hanno avuto un ruolo importante nel costruire le sue fortune.
Qualcuno ricorda anche che alle regionali del 2006 l’attuale Piana dei Mulini ebbe l’appellattivo di “Officina delle Idee”. Ma restò lettera morta nei fatti durante la scorsa legislatura facendo spegnere ogni entusiamo.
Pino Cavuoti

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