martedì 29 gennaio 2013

Caos molisano

Per quanto possano essere difficili da interpretare le norme in materia elettorale, il “caso molisano” rischia di far andare ancora una volta il Molise nel caos. Non si riesce a far andare, con velocità regolare, la macchina organizzativa del voto. Regionali che partono sempre con una corsa a handicap. Ricorsi, annullamento di liste e candidati. Una serie infinita di ostacoli che si contrappongono tra il diritto dei cittadini a esprimersi e i criteri di presentazione delle liste, che ogni volta diventa una specie di estrazione di numeri al Lotto. A prescindere da cosa deciderà la commissione elettorale regionale e di come verrà risolta la questione sub judice è facile pensare che ci sarà sempre dietro l’angolo il cittadino elettore di turno pronto a presentare ricorso. E’ accaduto per le Regionali del 2000 e 2011,  potrà accadere ancora una volta, non lo si può escludere. Eventi che condizionano dal punto di vista psicologico una contesa che merita di essere disputata nel migliore dei modi, per consegnare ai cittadini la scegliere la migliore squadra. Dura lex, sed lex. E’ il caso di dirlo. Le norme parlano chiaro.  Qualcuno che se ne intende di codici e codicilli commenta che le leggi vanno rispettate e se i più hanno fatto bene vuol pure dire che leggendo bene si poteva anche evitare di sbagliare. Ma perché accade sempre da queste parti?
Pino Cavuoti

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