mercoledì 2 gennaio 2013

Chi ben comincia è a metà...

Ieri, come ogni inizio d’anno, mi sono recato di buonora il pronto soccorso dell’ospedale della mia città.  In tanti ad aspettare il loro turno per essere visitati dal personale sanitario del San Pio da Pietrelcina. Chi ha bisogno di assistenza non bada al calendario. E chi lavora nei presidi ospedalieri può testimoniare come, in particolare nei giorni di festa, aumenti il loro impegno in prima linea. Nella notte si sono registrati meno feriti per i botti di capodanno e anche qualche ubriaco in meno da rimettere in sesto. Per augurare un sereno 2013 voglio partire dal mondo della sanità: chi di noi non ha o non avuto bisogno di assistenza medica? In Molise l’argomento merita la giusta considerazione e vede su posizioni contrapposte i politici rispetto all'opera del commissario Basso. Occorre salvaguardare il bisogno di salute dei molisani e questo dovrà essere il primo argomento da inserire nell’agenda degli aspiranti governatori, che tra poche settimane si incontreranno nelle piazze per chiedere il voto. E non sarà l’unica emergenza su cui ci sarà il confronto aperto e propositivo tra i vari schieramenti. E che ci sia bisogno di idee concrete e partecipazione sono certo troverà d’accordo quanti seguono le vicende del nostro Molise. Ritengo che un buon modo per cominciare questo nuovo viaggio nel 2013 sia proprio nel recuperare il senso critico, che si traformi in partecipazione attiva. Lo ha ricordato il presidente Napolitano, nell’ultimo messaggio di fine anno del suo settennato, nel ribadire il valore della politica. Partecipare. E’ l’invito che sento di chiedere ai nostri lettori, in questo quarto anno di presenza in edicola. Con la speranza che si inizi a risalire la china con gesti di speranza. I primi a offrirli sono i nuovi molisani che ieri hanno fatto la loro comparsa nei punti nascita del Molise. Il primo è Lorenzo a Campobasso, venuto al mondo 58 minuti dopo la mezzanotte, poi Alessio a Isernia e Federica a Termoli. Benvenuti. E lo facciamo accogliendoli con affetto e fiducia, in un nuovo Molise dove si può ancora sperare in qualcosa di buono e di utile per tutti.
Pino Cavuoti

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