lunedì 16 maggio 2011

Alle urne per cambiare, saranno più i candidati o gli elettori?

Trentuno amministrazioni comunali da rinnovare, una provinciale da cambiare. Oggi e domani quasi tutti i molisani saranno alle prese con la tessera elettorale - a proposito siete riusciti a ritrovarla? - per andare a votare. Elettrici ed elettori, sarete voi, almeno nelle prossime ventidue ore, ad avere il bastone dalla parte giusta. Ma è una mera illusione, perché alla fine metterete la croce sul simbolo più che per convinzione per una serie di meccanismi di cui sarete stati risucchiati per “riconoscenza” verso questo o quello di turno. Il voto è una espressione di libertà anche se il sistema democratico prevede che venga esercitato attarverso la delega. A chi si sta recando a votare si pone una domanda molto semplice: sei veramente una donna o un uomo libero? E le persone che sono state scelte e inserite nelle liste sono le persone più idonee a rappresentarti in forza delle delega che tra poco consegnerai per i prossimi anni? Personalmente ritengo che il diritto al voto vada sempre e comunque esercitato anche se comprendo il disagio di un numero crescente di cittadini che preferisce non andare ai seggi o peggio ancora annullare o consegnare la scheda senza aver indicato nessuna preferenza. Tranne per la corsa nei comuni dove si rinnovano i consigli il sospetto che alle Provinciali ci sarà una scarsa affluenza alle urne. La cosa divertente e che il numero dei candidati è talmente cresciuto che sulla scheda gialla che vi verrà consegnata per Palazzo Magno - grande come un lenzuolo colorato - troverete ben 28 simboli con altrettanti nomi. Poco meno di cinquecento persone che in questi giorni di campagna elettorale vi hanno chiesto il consenso. A quanti lo avete promesso?
Pino Cavuoti

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