sabato 28 maggio 2011

Quando si ha la forza di saper aspettare

Con la dignità e la signorilità che lo contraddistingue, Mario Pietracupa, ieri al termine del processo per la Fondazione Pavone, ha voluto chiudere con poche frasi la vicenda giudiziaria che lo ha visto protagonista, suo malgrado, con l’europarlamentare Aldo Patriciello, alla “sbarra” per oltre sette anni. Proprio questa parola “alla sbarra” lo ha profondamente turbato e proprio per questa ragione ha voluto affrontare i vari gradi di giudizio convinto che la giustizia, quella vera e non politicizzata, alla fine gli avrebbe restituito l’onore messo in ombra per tutto questo tempo processuale. Pietracupa ha avuto il conforto della famiglia che ha sempre creduto nella sua innocenza, anche senza conoscenza giuridica, e soprattutto nella linearità di comportamento. Oggi in un momento delicato di scontro istituzionale in Italia, l’aver saputo dare fiducia ai magistrati, riappacifica due mondi che apparentemente sembrano distanti. Quanto è accaduto dovrebbe servire d’insegnamento per quanti non darebbe un cent bucato a nessuna delle due istituzioni. Qualche volta è lo stile nel fare le cose che crea la differenza tra le persone. In questo senso il buon Mario ha avuto ragione del tempo che come spesso si dice “è signore”. Un’ultima nota a dispetto di chi usa la prescrizione questa volta gli imputati sono stati sempre a disposizione dei giudici.
Pino Cavuoti

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