giovedì 12 maggio 2011

Per essere il più bravo basterebbe chiudere gli ospedali

Il presidente della Regione sta conducendo la sua battaglia in difesa della sanità molisana a dispetto di quanti sono convinti del contrario. Un impegno contro Roma che in maniera tecnica e numerica ha ritenuto di dover bocciare un settore che ha sempre visto penalizzato la comunità molisana. Michele Iorio sta dimostrando di essere un vero incassatore che, seppur in alcuni frangenti sembrerebbe messo all’angolo, riesce a mantenere il centro del ring. Dove le opposizioni, con in testa Petraroia e Romano, sono vigili e determinate a sferrare l’ultimo colpo, quello del ko. La questione appare tanto semplice da essere persino paradossale. È facile in questo momento gridare all’untore chiedendo la rimozione del governatore. Un gioco dove le minoranze, senza offrire poi spunti di soluzione, dimostrano grande competenze. Il problema non è quello di mandare a casa Michele Iorio, per giunta legittimamente eletto, ma di far gestire la cosa pubblica a chi sarebbe poi avulso da una realtà, che invece merita l’attenzione e la determinazione di chi conosce meglio il territorio. Sarebbe come delegittimare la funzione della politica a tutto vantaggio dei tecnocrati. È forse ciò che vuole chi alza la voce per chiedere la rimozione di Iorio? Il governatore sta dibattendo sul piano anche politico avendo avuto già ragione nel momento in cui gli è stato assegnato in questi giorni un fondo sanitario più cospicuo e difendendo il riordino del settore che prevede la permanenza di tutti gli ospedali, come vogliono i cittadini di Larino, Venafro e Agnone, anche se ciò accadrà con servizi seppur parzialmente riconvertiti. Iorio ritiene di essere sulla strada giusta. «Se qualcuno ha idee o soluzioni diverse» ha ripetuto in queste ore Iorio a chi gli chiedeva di commentare gli attacchi delle minoranze. «Questa regione – dice – ha diritto a essere governata dal presidente eletto e non da tecnici nominati dall’esterno». Iorio si sta battendo ai tavoli tecnici per difendere le ragioni del Molise, al di là di ogni sospetto, per una sanità complessa e articolata per le dimensioni dei suoi confini. Una riorganizzazione che non vuole dire tagli, ma di supporto. Il Molise per essere il primo della classe avrebbe dovuto mettere i lucchetti alle porte e chiudere gli ospedali. Non uno, ma tutti. Se Iorio li avesse sbarrati sarebbe diventato il governatore più bravo d’Italia. Ma sarebbe stato meglio così o forse è più giusto combattere questa battaglia in nome e per conto del nostro Molise?
Pino Cavuoti

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