giovedì 28 febbraio 2013

Quei 36.314 voti di differenza

Sono 36mila 314 i voti di differenza tra Paolo Frattura e Michele Iorio, pari al 18,90 per cento, che hanno segnato la fine di dodici ininterrotti anni di governo del centrodestra della Regione Molise. Numeri che danno il reale peso della vittoria del neo governatore che si può toccare nelle cifre. E non si può dire che sarebbe bastato un solo voto di scarto per cambiare il timore della guida degli uffici di via Genova. Questi numeri mettono al riparo da ogni possibile sortita dell’immancabile cittadino elettore e che blindano senza rischi non solo la vittoria limpida di Frattura, ma il futuro della Regione. Un risultato che non avevano preso in considerazione nemmeno gli strateghi più nascosti del centrosinistra. Una festa rinviata per una vittoria mancata per un soffio nel 2011 e che ora si concretizza con numeri di tutto rispetto. I molisani volevano dare un segnale chiaro e inequivocabile e ci sono riusciti affidando ora alla storia l’analisi quella dozzina di anni a guida Iorio.

Ora partirà il progetto “Il Molise di tutti” che dovrà misurarsi con le difficoltà di una crisi che mina il domani di ognuno di noi. Frattura riparte con la semplificazione e la sburocratizzazione dell’apparato regionale «per una regione moderna che deve semplificarsi la vita». Ma altri e più importanti provvedimenti dovranno essere presi per dare una sterzata decisiva. Sanità, tra pubblico e privato, sviluppo industriale, lavoro e formazione. Miracoli non vengono chiesti, ma cose concrete per dimostrare la diversità con la precedente maggioranza. Una forte accelerazione a farlo viene da questi 36mila voti di scarto, senza dimenticare che la lezione impartita dai grillini interessa tutti anche a chi ora ha preso il posto di Michele Iorio.
Pino Cavuoti

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