martedì 22 febbraio 2011

Ospedali e Agnone, effetto domino?

Le tensioni che stanno interessando le regioni dell’Africa offrono uno spunto di riflessione anche per il nostro Molise. È stato sufficiente che un fruttivendolo tunisino si sia dato alle fiamme per far scendere in strada i cittadini per chiedere più diritti e più libertà. Ad Agnone il sindaco è arrivato al capolinea dopo non essere riuscito a comprendere il disagio dei suoi compaesani che volevano un impegno diverso in difesa del Caracciolo. Una comunità che si è ritrovata unita, al di là dell’appartenenza politica, per “proteggere” il presidio ospedaliero in un territorio interno e montano. Una circostanza che non può essere sottovalutata dalla politica, che ora è chiamata a riflettere sulla lezione agnonese. Potrebbe restare un caso isolato quello del sindaco De Vita oppure ci si dovrà aspettare un effetto domino? È difficile prevederlo anche se non può essere sottaciuto quanto sia forte il legame delle comunità verso tutto ciò che si sente proprio, che sia un ospedale o una caserma, un ufficio postale o una chiesa. Che ci si debba aspettare qualcosa di simile anche per le amministrazioni comunali di Larino e Venafro? A Iorio il compito di convincere che Agnone è stato solo un caso e non un segno del destino.

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