giovedì 24 febbraio 2011

Statuto, ma che bravi: aumentano i costi della politica

Approvando lo Statuto regionale i consiglieri non hanno fatto una bella figura. E forse ancor di più il presidente Michele Iorio quando al microfono di Giovanni Minicozzi ha assicurato che in sede di programma elettorale porterà all’attenzione dei molisani la riduzione del numero degli inquilini di palazzo Moffa. Uno Statuto che suona come uno schiaffo a tutti. Perché mentre si parla di riduzione dei costi e dei tagli della politica, il Molise non solo non riduce il numero dei consiglieri aumentandoli ma addirittura stabilisce il principio che la giunta possa essere composta da esterni. Facendo un rapido conto si potranno avere 32 consiglieri e 8 assessori per un totale di 40 stipendiati con le tasse pagate dai cittadini molisani. Eppure si era parlato di voler ridurre i costi della politica in una stagione di profonda crisi che sta toccando tutti i settori dell’economia molisana. Non sono mancate le puntuali risposte dal mondo dell’impresa che non riesce a comprendere la decisione presa dall’assemblea regionale. Ci si aspettava una risposta diversa e più responsabile da parte della politica che non c’è stata. Come non è altrettanto condivisibile l’atteggiamento di chi in aula ha evitato di presentare emendamenti facendosi scudo della banale giustificazione che così non si sarebbe potuto approvare il nuovo Statuto in questa legislatura. Gli unici a votare contro sono stati Natalini e Pangia, con l’astensione di Niro e Chieffo. Poi alcune assenze giustificate (Pallante e Romagnuolo) e l’incomprensibile uscita prima del voto di Scarabeo, Romano e Bonomolo. Uno Statuto che ha fatto perdere una buona occasione a tutti.

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