martedì 18 settembre 2012

Il caso Fiorito. E in Molise cosa succede?

Verrebbe da dire che, per dirla con una frase molto popolare, è stata scoperta l’acqua calda. Lo scandalo scoppiato nel gruppo del Pdl nel Consiglio regionale del Lazio evidenzia come, quando i soldi da spendere non sono i propri, ci sia l’inveterata abitudine di avere le mani bucate.  Ma la cosa grave - e bene ha fatto il presidente Renata Polverini ad alzare la voce minacciando le dmissioni - è l’uso che si è fatto del denaro pubblico (cioè delle tasse pagate dai cittadini). Che si chiamino rimborsi o fondi in dotazione dei gruppi regionali poco o nulla cambia. Il dito verso è rispetto alla leggerezza con la quale si spende e si spande. Occorrono maggiori controlli, che vengono annunciati e mai effettuati con il rigore necessario. In Molise qual è la situazione? Al presidente del Consiglio regionale chiediamo quali procedure ha avviato perché non ci sia anche da noi un “caso Fiorito”. Il rapporto di grandezza con la Regione Lazio dovrebbe consentire un lavoro di verifica molto più immediato, ma soprattutto più efficace. A Mario Pietracupa l’invito a farsi portatore di maggiore rigore, ma anche di rendere pubblici i fondi destinati ai gruppi regionali. Magari con la pubblicazione obbligatoria sui giornali. E visto che siamo ancora in attesa di conoscere i redditi dei consiglieri regionali, sollecitiamo l’invio della relativa documentazione. Per quella trasparenza che tutti dicono di volere ma che non si verifica mai.
Pino Cavuoti

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