giovedì 16 febbraio 2012

Dr Motor, orgoglio molisano o misero fallimento?

Non stanno trascorrendo giorni felici i lavoratori della Dr Motor. Da mesi sono senza stipendio e le prospettive non sembrano di quelle più rosee. Una situazione che mette in apprensione decine e decine  di famiglie, le quali vivono del solo stipendio ricevuto dall’azienda alle porte di Isernia.  Per alcuni mesi ho avuto la possibilità di girare in lungo e in largo in Molise con una Dr5. Un po’ spartana nelle dotazioni, attenta alla sicurezza, con la vocazione di fuoristrada per tutti, con un prezzo molto basso.

Nei miei giri in tanti mi hanno chiesto informazioni su quell’auto. Mi sono sentito gratificato dal pensare che in fondo stavo viaggiando con un’autovettura “made in Molise”, anche se i pezzi assemblati nella terra osca toccano una percentuale insignificante rispetto all’intero. Ma il marchio che c’era sullo sterzo o sul portellone erano le cifre della famiglia Di Risio, e questo poteva bastare. Soldi della Regione Molise, in parte arrivati, per dare la spinta per una partenza che poteva essere foriera  di successi. La congiuntura economica non certo favorevole, il mercato dell’auto che evidenzia segni negativi a doppia cifra, hanno messo in seria difficoltà un’azienda che forse ha fatto il passo più lungo rispetto alle proprie possibilità. Massimo Di Risio, nonostante tutto, riesce a mantenere il suo sorriso dando iniezioni di fiducia ai suoi più stretti collaboratori. Ma tutto questo non può bastare considerando anche l’avventura di Termini Imerese. Non è detto che per forza il Molise debba vantarsi di saper-poter costruire un’auto. Di Risio non è Agnelli, ma la Dr Motor non ha avuto le fortune e le spinte di nessun governo come in certe stagioni la Fiat. Salvare il salvabile. Sarebbe un vero peccato se l’avventura dell’automotive molisana si dovesse fermare alla prima salita.
Pino Cavuoti

1 commento:

  1. Caro Pino, direi che ad 1 anno di distanza .. hai fatto un bel buco nell'acqua!!!

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