sabato 18 febbraio 2012

Sabrina De Camillis (Pdl): un partito che sappia ascoltare

Un partito che sappia ascoltare, guardare lontano e puntare su un nuovo modo di fare politica. La parlamentare Sabrina De Camillis arriva con un atteggiamento aperto al dialogo a sette giorni dal congresso provinciale del Pdl che si terrà al Centrum Palace di Campobasso. «Il congresso - dice l’onorevole - è sempre un momento di alta democrazia all’interno della gestione di un paritto per ascoltare e mediare le sollecitazioni degli iscritti e quindi scegliere la classe dirigente capace di trasformare in azioni concrete le istanze congressuali per l’individuazione della linea politica e programmatica».

Sabrina De Camillis è convinta ed è certa che si arriverà all’appuntamento di Campobasso in maniera unitaria perché non può essere diversamente ma segnala come in Italia si stanno svolgendo i congressi con la presentazione di più liste «come è naturale che sia perché altrimenti non ci sarebbe bisogno di farli mancando il confronto». Un’unitarietà cercata con forza a prescindere dall’individuazione dei nomi dei dirigenti del partito sintesi delle varie anime del Pdl in questa provincia. «L’idea forte è quella di arrivare alla presentazione di un’unica lista, in questi giorni si è immaginato una contrapposizione all’interno del partito nei confronti del presidente della Regione. Il confronto nel Pdl non è contrapposizione. Il confronto può significare l’esigenza di rappresentare più trasparenza, di più competenza, di attività fatte con metodologie diverse. Questo non vuol dire mettersi contro qualcuno, ma essere al lavoro per costruire un partito migliore come ci indica Alfano. Lo scenario politico - aggiunge ancora la parlamentare di Larino - è in evoluzione e se non abbiamo la capacità e il coraggio di interpretare questo cambiamento sbagliamo». E se si prova a chiedere un giudizio sul coordinatore uscente  Pierluigi Lepore, Sabrina De Camillis ripete, come una litania, che l’unitarietà ha la priorità sui nomi.
«Mi chiedo perché si è voluto drammatizzare l’idea di un confronto che invece sarebbe stata il condimento giusto, in questo momento per il Pdl porvinciale e regionale». E non ci sarà nessuna conta. Su questo De Camillis è certa. Anzi di più. E Ulisse Di Giacomo? «Non penso che il coordinatore regionale abbia voluto fare una minaccia, ma una sua idea di confronto».  Ma poi i problemi sono altri. «Ritengo che la nostra gente sia veramente molto ma molto poco interessata a queste diatribe poco edificanti, rispetto alle emergenze notevoli e più importanti.  Ho incontrato tanta gente anche oggi e, se qualcuno non l’avesse capito, ci sono forti criticità che aspettano di essere risolte. Queste sono le cose che mi chiedono i cittadini».
Un ultimo appello agli uomini e alle donne del Pdl. «Il nostro partito si basa su valori nei quali credo molto e questo ci deve spingere verso un’azione politica di grande responsabilità e se c’è l’esigenza di dare una marcia diversa alla politica questa va interpretata altrimenti sbagliamo direzione. Credo nella possibilità che la politica torni a essere credibile consentendo la costruzione di un sistema sociale ed economico nel nostro Paese e nella nostra regione. Una ripresa che sia anche etica e morale. Costruire un partito più forte e più radicato faccia bene a tutti».
E l’onorevole Sabrina De Camillis ritiene che il congresso possa rappresentare davvero un primo passo verso questa direzione senza fare un partito dei pacchetti di tessere.
Pino Cavuoti

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