martedì 23 ottobre 2012

L’ostinata difesa della provincia che non ci sarà

Con 14 voti favorevoli (Cavaliere, Chieffo, Ciocca, D’Aimmo, De Bernardo, Fusco Perrella, Izzi, Marinelli, Niro, Pietracupa, Romagnuolo, Sabusco, Scasserra e Tamburro), 4 contrari (Di Pietro, Leva, Parpiglia e Petraroia) e 3 astenuti (Di Donato, Di Laura Frattura e Romano) il Consiglio regionale ha approvato il documento della Conferenza delle autonomie locali che sostiene le ragioni perché la Provincia di Isernia continui a rimanere in vita. I politici molisani si ostinano ad arrampicarsi sugli specchi pur di evitare ciò che accadrà nelle prossime settimane. In Italia subito verranno eliminate 36 province che non rispondono ai criteri stabiliti a livello governativo sull’estensione territoriale e per il numero degli abitanti. Quale lungimiranza politica può avere difendere l’indifendibile? I tempi sono cambiati e si punta alla razionalizzazione della spesa: che senso avere due province in un territorio di 4.400 chilometri quadrati, 136 comuni e con 319 mila abitanti? Quali servizi verrebbero meno se invece di due ci saranno due province? Vorrei che, al di là della demagogia e delle chiacchiere della politica, qualcuno ce lo spiegasse. Basta fare l’esempio della Basilicata con 10mila chilometri quadrati di superficie, 586mila e 131 comuni che ha stabilito che può andare bene una sola provincia. Anzi i politici lucani sono andati oltre dando una chance a Matera concedendo la possibilità della sede provinciale e mantenendo per Potenza gli uffici regionali. Capacità di adattamento e nello stesso tempo soluzioni che rispettino il territorio e la dignità di tutta la sua popolazione. In Molise si perde tempo con inutili difese di titoli. Ben altra cosa è l’identità di una regione rispetto a quella amministrativa. Poi non ci si deve indignare se il Molise verrà portato come esempio di spesa eccessiva per la gestione della cosa pubblica. Agli elettori un invito a ricordarsi dei 14 consiglieri regionali che si sono “immolati” in difesa delle due province. Se, come è logico e naturale pensare come andrà a finire con la cancellazione della Provincia di Isernia verrà cancellata, si chiederà conto di aver perso tempo prezioso per «un confronto... costruttivo» o di essere stati politici illuminati.
Pino Cavuoti

Nessun commento:

Posta un commento