domenica 7 ottobre 2012

Solagrital, Angelo Giallorenzo al lavoro per salvare la Solagrital

Dal 3 ottobre Angelo Giallorenzo, abruzzese d’origine, isernino d’azione, manager di professione, accettando la carica è il liquidatore della Solagrital dopo che i soci hanno approvato il bilancio ma il Consiglio di amministrazione in carica è decaduto automaticamente per quanto stabilito  per nomina.  Ruolo operativo di Giallorenzo che inizierà a essere pienamente operativo solo dalla prossima settimana. Una liquidazione volontaria per consentire i dovuti passaggi che dovrebbero portare al salvataggio dell’azienda avicola di Monteverde di Bojano.
Giallorenzo arriva dopo oltre 15 anni di esperienza dirigenziale alla Ittierre che gli ha permesso di conoscere bene i molisani e il territorio. Dopo un periodo alla direzione di una azienda di maglieria in Umbria, di cui è rimasto consulente, torna in Molise per assumere una responsabilità che avrà un respiro breve ma intenso. «Il mandato che ho avuto - spiega Giallorenzo - di traghettare l’azienda in attesa che vengano fatti ulteriori passi per il concordato e per il commissariamento da parte del governo». In pratica verrà gestita l’ordinaria amministrazione e la cessione del ramo d’azienda in affitto dalla Solagrital alla Gam.
«In questo momento la mia prima preoccupazione sarà quella di mantenere in vita l’azienda e anche di definire eventuali concordati, insomma una serie di adempimenti utili a creare le condizione della continuità dell’esercizio». Un ruolo di non poco conto è quello della Gam, società a intero capitale pubblico regionale. «La Gam ha la maggioranza delle quote della Solagrital che dovrà garantire ogni ulteriore attività imprenditoriale».
Il manager Angelo Giallorenzo
Giallorenzo,  in queste prime ore, ha raccolto impressioni incoraggianti circa il futuro prossimo della Solagrital. «L’impressione - dice dopo una pausa di silenzio - è quella di aver trovato una situazione molto complessa soprattutto in relazione a tempistiche di intervento che purtroppo complicano non poco le attività da mettere in campo, ma anche di un’azienda che ha tutte le potenzialità per poter fare bene in futuro. Ho iniziato a vedere le questioni tecniche e legali. Mi auguro che da lunedì si entri nel vivo del problema».
Il liquidatore ha intanto incontrato i manager dell’azienda per cercare di capire le problematiche più urgenti e come è impostato il business della Solagrital. «Devo capire quali saranno le prospettive future per uscire dal tunnel imboccato dall’azienda matesina». Giallorenzo non si sbilancia sullo stato di difficoltà dell’azienda avicola. «La situazione debitoria è sicuramente pesante, non credo di dire una novità altrimenti non si sarebbe arrivati alla richiesta di liquidazione volontaria però in questo momento sapere con certezza i numeri non cambia la situazione. Certo chi dovrà scrivere la storia della Solagrital  avrà tempo per farlo. Io devo solo traghettare, ribadisco questo concetto, e quindi devo solo preoccuparmi di trovare le soluzioni più opprtune e più corrette per tornare a vedere la luce, il tutto in linea con il mandato ricevuto. Ora non sono in grado di dire altro, né di addebitare responsabilità».

Per il manager-traghettatore le priorità sono condiziate dai tempi tecnici ma la cosa più importante «è il pagamento delle spettanze di coloro che lavorano in azienda a vario titolo. E in questo senso va la delibera fatta dalla giunta regionale. Questo è il primo passo. I tempi inpongono di chiudere qualche vertenza, qualche sospeso che in qualche modo ostacola il percorso di impostazione di questo progetto di rilancio dell’azienda. E al tempo stesso, ma questo dovrà farlo la Gam, bisogna mettere in campo tutte le leve organizzative, finanziarie e strategiche per fare in modo che dal giorno in cui la Solagrital sarà passata alla Gam vengano attivate iniziative  per tornare a crescere».
La conversazione con Giallorenzo porta a intuire che il liquidatore non è venuto per celebrare il funerale dello stabilimento di Monteverde di Bojano. E non è nemmeno il becchino che dovrà procedere a sotterrare il futuro di centinaia di famiglie. Avendo usato il verbo traghettare Giallorenzo può essere il Caronte dell’avicolo molisano? A questa osservazione la risposta che si è ottenuta è stata dopo una risata molto diretta: «Può anche darsi. Traghettare da una riva a quella opposta, sicuramente. Dalla liquidazione volontaria allo sviluppo.
Un cammino è stato già tracciato ma che nell’operatività necessitava di una guida terza e tecnica che in qualche modo, coadiuvato da collaboratori e professionisti, mettesse in campo azioni di forza per consentire di cedere questo ramo di azienda e anche risolvere le problematiche legali più spinose».
Non è facile indicare tempi di permanenza per Giallorenzo. A ragione ci sono opinioni diverse. L’ìncarico dovrebbe essere di un anno. Ma su questo il liquidatore non si prouncia anche se si lascia sfuggire la frase «potrebbe durare molto meno perché sono state avviate le procedure di liquidazione e quindi sarà il Ministero a nominare un commissario».
Pino Cavuoti

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