giovedì 11 ottobre 2012

Siate pronti perché non sapete né il giorno né l’ora

Prendo lo spunto da una cerimonia funebre alla quale ho partecipato ieri mattina per l’addio a un conoscente. Le letture scelte dal parroco, don Domenico Spagnoli e, in particolare la sua omelia, hanno riguardato il tempo dell’attesa e dell’essere preparati: «Siate pronti poiché non sapete né il giorno né l’ora». Quelle che voglio offrire sono riflessioni ad alta voce.  Non ho l’intenzione e la presunzione di evangelizzare, né di invitare alla conversione e nemmeno di voler spaventare i deboli di cuore. Ma avendo deciso di cercare spunti di discussione, non riesco a restare distaccato, indifferente davanti all’immagine di quel feretro nel quale giace un uomo, che aveva tutto il diritto di vivere ancora un po’ tra di noi. Ma per lui si è compiuto il tempo. Tempo e spazio. Hic e nunc. Qui e ora. Senza proroghe per nessuno. Stiamo vivendo una stagione che ha messo tutto e tutti in discussione. Non ci sono più certezze. Il primo pensiero è alla gravità del momento. Con il lavoro che manca per molti e con le prospettive per altri ancora che rischiano di non averlo più nei prossimi mesi o chi per trovarne del nuovo, come ha detto a Campobasso Paolo Ferrero, si affida al santone di turno. La politica non perde occasione per dimostrarci, ogni giorno, che è fatta da uomini corruttibili, anche se poi ti accorgi che il genere conta è che le donne sembrano essere più immuni dalla corruzione. Ci è dato del tempo non dobbiamo sprecarlo, ma non sappiamo per quanto. Abbiamo il dovere di lasciare tutto in ordine, tutto a posto. Lo stesso avrebbe dovuto fare chi nei gruppi regionali, anche qui in Molise, ha gestito denaro pubblico anche se nella disponibilità di soggetti che per legge si trasformano in privati. Così come forse ci sarà ancora poco da vivere per il governo regionale molisano perché, ahiloro, conosciamo già il giorno e l’ora fissati dal Consiglio di Stato: il 16 ottobre. Vita o morte,  abbiamo il dovere di essere pronti. E a proposito di sacramenti. Il mio compare di cresima soleva raccomandarmi - è un insegnamento che conservo gelosamente -  chi ha tempo non aspetti tempo. Come aveva ragione.
Pino Cavuoti

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