martedì 30 ottobre 2012

I giochi erano già fatti, il Molise torna al voto

Alla fine è stata ripristinata la legalità. Partenza non valida alle Regionali dello scorso anno: non avrebbero mai dovuto avere luogo. Lo ha sancito il Consiglio di Stato non rigettando né riformando ma accogliendo in pieno quanto deciso dal Tar di Campobasso lo scorso mese di maggio. Sono state compiute delle irregolarità che non potevano essere sanate in sede di Commissione regionale. Si è votato, ma è come se non fosse mai accaduto, nonostante per circa un anno trenta persone sono state impegnate a Palazzo Moffa. Si rimettono indietro le lancette dell’orologio e per la seconda volta il Molise si ritrova senza amministrazione regionale, perché qualcuno ha sbagliato a raccogliere le firme. Errori procedurali non di poco conto e che hanno prodotto elezioni illegittime. Di Laura Frattura aveva sempre gridato ai quattro venti che Iorio non aveva vinto un bel niente avendo giocato una partita truccata. Il Consiglio di Stato gli dà ragione: la vittoria di Iorio non c’è mai stata! 
Quindi i giochi erano già truccati al via libera alle liste, come scontato il risultato dei giudici di Palazzo Spada se si pensa a ciò che avrebbe detto, solo qualche giorno fa, il ministro Cancellieri. Quando il titolare del Viminale parlando di ritorno al voto, aveva annoverato il Molise al Lazio e alla Lombardia. Si potrà fare solo della dietrologia. Ciò che resta, o meglio ancora ciò che conta, è quanto è accaduto ieri con la diffusione della decisione della conferma dell’annullamento delle elezioni del 16 e 17 ottobre del 2011. Si conclude un’attesa snervante che aveva logorato non poco tutti i contendenti, i quali ora troveranno finalmente pace. E bisognerà pensare a prepararsi al ritorno alle urne con un atteggiamento diverso. Il Molise non è la Sicilia, ma dalla Trinacria sono arrivati dei messaggi che devono essere colti da chi in questa regione pensa di dover continuare a fare politica. Si può cominciare analizzando la bassissima affluenza alle urne (la gente è stanca dei politici e dei politicanti) ma soprattutto quelli che poi sono andati ai seggi sono stufi dei partiti e della loro gestione della cosa pubblica. Se il movimento di Beppe Grillo riesce a diventare il primo partito dell’isola ci sarà pure una ragione plausibile. Ma ciò che deve essere riconsiderato è anche il puzzle delle alleanze. E se è vero che il Molise non è stato in questi anni la fotocopia di nessun accordo politico romano, qualcosa potrebbe accadere di diverso rispetto alla minestra mangiata in questo ultimo decennio. Non penso che nulla sia accaduto  a caso: ieri 29 ottobre 2012. 
Pino Cavuoti

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