mercoledì 28 settembre 2011

Il Molise invecchia e l’economia fa acqua

Lo Svimez, l’Associazione per lo sviluppo dell’industria del Mezzogiorno, ha diffuso il rapporto per il 2011. Analisi che consente, in questi giorni di campagna elettorale, di valutare meglio il Molise da una serie di indicatori di cui dovrebbero tenere in debito conto la politica e i candidati. Il primo dato da evidenziare che il Pil nel 2010 è diminuito dello 0,6 rispetto all’anno precedente e con una previsione per il 2011 di un incremento dello 0,1. Nel 2010 sono stati persi 2.200 posti di lavoro e gli occupati sono diminuiti del 2,0 per cento. Il tasso di occupazione totale è del 51,1 per cento mentre quello relativo alla fascia età 15/34 è del 38,1. Dati non certo esaltanti, con un saldo migratorio negativo di 500 unità. A non tornare in Molise sono soprattutto i giovani laureati con una preferenza verso il Lazio e l’Emilia Romagna. Infine una valutazione da tenere in debito conto è il rischio estremo, ma da non sottovalutare, è il tasso di natalità del 7,8 per mille abitanti contro un tasso di mortalità del 10,8: la più bassa del meridione. Si nasce meno, si muore di più nella nostra regione. Sono solo alcune dei numeri che emergono dal rapporto Svimez che merita di essere approfondito. Contro le parole che vengono pronunciate in questi giorni, spesso con grande superficialità non tenendo conto di quelli che sono i veri indicatori economici e produttivi di questa regione, c’è la dura realtà dei numeri. Sono solo questi che aiutano a comprendere un territorio che conta una popolazione residente di poco inferiore ai 320mila abitanti. Popolazione che invecchia con una speranza di vita di 79,1 anni per gli uomini e di 84,8 per le donne e che pone domande sulle politiche per la terza età anche in termine di sanità. Un assaggio di cifre che saranno ulteriormente oggetto di analisi: ci auguriamo non solo dagli addetti ai lavori!
Pino Cavuoti

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