giovedì 1 settembre 2011

Un anno è già volato

Trecentonove numeri fa, dodici mesi addietro, il Nuovo Molise faceva il suo esordio tra di voi, in edicola e sul web. Un anno è volato via, con il suo carico di ricordi e di avvenimenti, che hanno caratterizzato il nostro lavoro, a servizio dell’informazione e della gente del Molise e dell’Abruzzo. Il primo pensiero a tutti coloro che hanno collaborato permettendo l’uscita di questo giornale, sei volte alla settimana. I colleghi che con il loro lavoro hanno contribuito a riempire di contenuti le nostre 32 pagine a colori, sia per chi è rimasto, per chi è andato via, per chi è arrivato dopo. Abbiamo voluto testimoniare e commentare il Molise che abbiamo visto con i nostri occhi. Pur facendole tra le insidie di un settore come quello dell’editoria, che incontra sempre maggiori difficoltà. Con il sostegno dei lettori e dei nostri clienti pubblicitari. Senza alcun sostegno pubblico. Non si nasconde che non è facile andare avanti ogni giorno. Ma la nostra azienda crede fermamente in questo cammino avviato solo un anno fa. Oggi non si festeggerà con il taglio di nessuna torta, anche perché le nostre colleghe sono perennemente a dieta. Il vero aspetto da considerare è che non ci sia un granché da festeggiare. La manovra economica che il governo ha regalato agli italiani ci ha reso tutti un po’ meno disposti a saltare per la gioia. Ma, come dice il poeta Gianni Guerra, l’ottimismo è il profumo della vita. Sono ottimista per natura, e chi mi conosce sa bene che cerco di contagiare il mio prossimo con questa filosofia. Ai lettori de Il Nuovo Molise diciamo ancora grazie. Pochi o tanti che siano, sono quelli che, in questo momento, siamo in grado di meritarci. L’impegno è nel sapervi far lievitare. Del resto chi poteva immaginare che saremmo arrivati fin qui? Un ultimo ringraziamento, molto sentito, agli edicolanti da cui ricevete questa copia. Senza di loro e la diffusione non sarebbe possibile compiere questo miracolo. Un anno non è trascorso inutilmente, perché lo abbiamo vissuto con grande intensità, nella consapevolezza di averlo raccontato ai nostri lettori con passione e un pizzico di originalità.
 Pino Cavuoti

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