domenica 17 giugno 2012

Cari lettori, pochi o tanti che siate: buona domenica

Sarà che da qualche giorno ho ripreso a camminare con regolarità di buon mattino, in compagnia  di alcuni amici sul lungomare della mia Vasto, ma ho l’impressione di aver recuperato l’umore giusto. Qualcuno tra di voi starà dicendo: «Ecco Cavuoti è diventato pazzo, l’avevo sempre immaginato!».  Certo, non sbaglierebbe a pensarlo e del resto non gli potrei dare torto se solo per un attimo ci fermassimo a riflettere sulla crisi economica che ci sta piegando le gambe. Ma a vedere questo mare calmo, che dà infinita serenità, ho messo dietro le spalle ogni inquietudine nella consapevolezza dell’impegno generoso verso i colleghi e i lettori. Del resto mi sono detto che, tutto sommato, quale colpa posso avere rispetto a quanto ci sta capitando?

Ognuno di noi può essere tentato di subire questi accadimenti, ma non si può cedere alla disperazione. Sarebbe troppo facile e comodo farsi prendere dallo sconforto, da impeto autolesionista. E rigirando lo sguardo ancora una volta a questo mare, ma potrei consigliare anche lo sfondo di una montagna o piuttosto una collina verdeggiante, voglio gridare: non può finire tutto ciò che abbiamo costruito. Insieme.  Il compito di chi fa informazione è anche quello di suggerire delle riflessioni, degli spunti di discussione. E rispetto a quanti sono solo profeti di sventura voglio andare controcorrente. E auguro a tutti buona domenica. Un consiglio: fate una bella passeggiata. Sorridete alla vita. Quatto passi che possono aiutare a disintossicarsi più che dal peso in eccesso - e non nego di averne bisogno - dai corvi neri che volteggiano sulle vostre-nostre teste. E imparate a salutare chi incontrate, magari anche fermandovi a scambiare qualche parola. Vi potrà capitare di trovarvi davanti a chi rivela di avere un male incurabile. E vi sussurrerà sorridendo una frase del tipo: «Anche questa mattina sono riuscito a godere di una nuova alba». Pochi o tanti che siate vi auguro buona domenica. Del resto non posso sempre scrivere di politica o di bolla finanziaria. Accidenti.       
Pino Cavuoti

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