mercoledì 13 giugno 2012

Quanto inutile affanno, tanto a dicembre...

Ieri mi ha telefonato un amico per commentare le “cose” della politica in chiave molisana. Comportamenti che hanno la capacità di provocare sempre maggiore indifferenza da parte dei cittadini. Ma la cosa più simpatica che mi è rimasta, dopo aver chiuso la conversazione, è stata questa frase: tanto il 21 dicembre finirà tutto. Cosa accadrà? Si dice che la profezia dei Maya prevede la fine del mondo nel giorno del solstizio d’inverno. Non è vero ma ci credo, ma non è il mio caso, pur apprezzando il lavoro teatrale di Peppino De Filippo. Ma, a ben pensare, se qualcuno arriva a convincersi che il mondo scomparirà vuol dire che la misura è colma. Anzi. Pià di qualcuno si è stancato del “teatrino della politica” e allora arriva persino ad auspicare che sia meglio che tutto finisca. Per leggere, come nei titoli di coda dei film made in Usa, la parola “The end”. Che si debba cambiare se ne avverte la necessità, se ne ha bisogno come dell’ossigeno. Sarà un caso ma ieri Michele Iorio ha debuttato su Youtube in maniche di camicia  e senza cravatta, con tanto di bretelle. Dalla sua stanza di via Genova ha lanciato l’iniziativa di voler ripartire dai giovani. Un nuovo modo di comunicare per riprendere il dialogo che si era interrotto già da un po’ di tempo. Ma tutto questo può avere ancora un senso? Iorio e i suoi consiliori ne sono convinti. Vedremo cosa ne pensano i suoi avversari, quelli di centrosinistra per intenderci. Perché l’unica cosa certa per Iorio, 21 dicembre a parte, che i nemici non sono sempre nella parte che si pensa che stiano.

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