venerdì 1 giugno 2012

Fuori gli abusivi dal Consiglio regionale

evono aver pensato che la legge è legge e va sempre e comunque rispettata. E allora se le operazioni di voto per il rinnovo del Consiglio regionale del 16 e 17 ottobre scorsi sono nulle vuol dire che gli attuali inquilini di Palazzo Moffa sono degli abusivi perché non hanno titolo per occupare quegli scranni. A dirlo, nero su bianco, gli ex consiglieri regionali, quelli della nona legislatura.
Un atto sarebbe giunto sulla scrivania del presidente dell’assemblea regionale, Mario Pietracupa, e a diversi destinari quali Prefettura e Giunta regionale, a firma di Adelmo Berardo, Gigino Terzano, Francesco Di Falco, Camillo Di Pasquale, Nicandro Ottaviano e Luigi Fanelli. Quelli della nona legislatura ritengono che a restare in carica sono loro in attesa non solo dalla decisione del Consiglio di Stato ma anche fino alla convocazione, se nel ricorso che si prepara a presentare il centrodestra fosse confermato l’annullamento del voto.
Al momento sarebbero solo loro ad aver fatto il primo passo. Sei consiglieri regionali tutti del centrodestra, dando per nuova aggregato anche l’ex dipietrista Ottaviano. Se la cosa dovesse avere seguito - ma si sta parlando solo nel campo delle ipotesi che tanto sa di fantapolitica - dovremmo aspettarci un “ritorno” di Tonino D’Alete, Mauro Natalini, Raffaele Mauro, Enrico Gentile, Quintino Pallante, Massimiliano Scarabeo, Tony Incollingo, Nico Romagnuolo, che uscito dalla porta rientrerebbe dalla finestra assieme agli attuali eletti Vincenzo Bizzarro, Riccardo Tamburro, Gennaro Chierchia, Antonio Chieffo, Michelangelo Bonomolo, Massimo Romano, Danilo Leva, Michele Petraroia, Antonino Molinaro, Michele Picciano, Iorio e Pietracupa. Fuori, comunque, gli ex assessori che si erano dimessi per ricoprire l’incarico. Chi sarebbero? Salvatore Muccilli, Angela Fusco Perrella, Nicola Cavaliere, Filoteo Di Sandro, Gianfranco Vitagliano, Luigi Velardi, Franco Giorgio Marinelli. Ma la Giunta, come si sa, nella nona legislatura è restata in carica fino alle nuove elezioni.
Si vedrà se questa iniziativa avrà le gambe per camminare. Si prospettano giorni ad alta tensione perché nessuno vuol rinunciare a... lavorare per il Consiglio regionale.

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