venerdì 20 aprile 2012

Ulisse Di Giacomo: «Oltre il Pdl ma con Alfano e Berlusconi»

«Guardando e ascoltando al di là del Pdl, noi avvertiamo che molti liberaldemocratici, oggi diversamente collocati nelle istituzioni e nella società civile, sono disposti ad unire le loro forze e ad avanzare, tutti insieme, una nuova proposta politica» E’ la premessa politica del documento di Beppe Pisanu, primo firmatario insieme a Lamberto Dini e sottoscritto da altri 27 senatori tra i quali figura Ulisse Di Giacomo, coordinatore regionale del Molise.
Si chiama ‘Oltre il Pdl’ il quinto paragrafo del documento nel quale si rileva che per il “bipolarismo maturo” evocato in precedenza «sul nostro versante, il Pdl può essere il motore principale di un tale processo, ma non può pretendere di guidarlo da solo. Siamo convinti che il meglio della sua esperienza politica si salva soltanto con la partecipazione, insieme ad altri e in condizioni di pari dignità, ad un nuovo movimento liberaldemocratico, laico e cattolico, nazionale ed europeista, egualmente contrario ad ogni forma di estremismo» ma in particolare si evidenzia come «da solo il Pdl non andrebbe lontano, anzi rischierebbe di arretrare ulteriormente».
E Di Giacomo? Già giovedì sera, a poche ore dalla notizia, aveva già provveduto, tra i primi a farlo, a smarcarsi sostenendo che aveva apposto la firma  «con il convincimento di dare forza al segretario  nazionale Angelino Alfano nel suo progetto di riunire i moderati e i  liberal-democratici di questo Paese in uno schieramento che  rappresenti il Ppe in Italia, e nel quale il Pdl deve essere il  riferimento e il motore».  Ed ancora:     «l’esperienza del governo Monti ci deve far riflettere e al tempo stesso farci trovare pronti e credibili  all’appuntamento elettorale del prossimo anno. Qualunque altra  interpretazione o strumentalizzazione viene da me respinta. Sono e  resto con convinzione un esponente del Pdl, in perfetta sintonia con  il segretario Alfano, impegnato a rendere il nostro partito sempre  più coeso e forte sulla scena politica nazionale. Se qualcuno vorrà strumentalizzare la mia posizione e la mia adesione al documento, sono pronto - conclude Di Giacomo - anche a ritirare la mia firma».
Precisazioni che ricollocano Di Giacomo tra i fedelissimi di Alfano e Berlusconi e che per qualche ora anche in Molise avevano fatto sembrare il coordinatore regionale un “traditore”. Poi la notizia di ieri, poco prima di pranzo, con Alfano che annuncia  subito dopo le amministrative la nascita della  «più grossa novità della politica italiana, che ne cambierà il corso nei prossimi anni».
E partendo da queste parole Ulisse Di Giacomo rivela che martedì prossimo «ci ritroveremo a Roma con Alfano e Berlusconi per essere partecipi di questa novità politica».
Senatore Di Giacomo solo l’effetto annuncio per parare il documento Pisanu-Dini?
«Non è una politica degli annunci. Credo che verrà presentata una proposta forte che inciderà sulla scena politica  e che farà cambierà il quadro della politica italiana».
Di Giacomo precisa che tutto ciò non ha nulla a che vedere con il documento dei “trenta” e rivela «Berlusconi era stato opportunamente informato».  e ribadisce che «la nostra iniziativa  consiste nell’immaginare uno schieramento di centrodestra più ampio rappresentato dal Pdl che riunisca tutti i moderati e i liberademocratici del nostro Paese sui temi del Partito popolare europeo per fare  anche in Italia ciò che avviene nel resto d’Europa. Ed è una cosa diversa da ciò che vuole fare Casini che non è altro che un tentativo di allargare il suo partito tra cercando di raccogliere consensi tra il centrodestra e il centrosinistra».
Il parlamentare molisano crede nella necessità di dar vita a un grande schieramento di centrodestra composta da moderati «verso il quale era indirizzato il nostro documento» se poi «qualcuno vuole utilizzare tutto questo per altri fini per un documento di cui, ribadisco, erano al corrente Alfano e Berlusconi, non ho alcun problema a ritirare già da subito la mia firma».
Quindi nessuna fuga in avanti dei trenta senatori e tanto più di Ulisse Di Giacomo?
«Assolutamente no. Resto un militante e un dirigente del Pdl come del resto accade da 15 anni. La firma a quel documento è un  sostegno alla linea di Berlusconi e del segretario nazionale Angiolino Alfano».

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