mercoledì 11 aprile 2012

Una sanità a misura di cittadino, costi quel che costi

Pur con i corposi tagli imposti dal piano di rientro per la sanità in Molise,  la spesa non sembra arrestarsi. Bilancio da profondo rosso con costi elevati per mantenere in vita le strutture pubbliche a servizio del territorio regionale. La struttura commissariale non pare aver prodotto quei risultati sperati sia per il perdurare del disavanzo prodotto ogni anno e sia per quanto stanno invece facendo regioni nelle stesse condizioni del Molise che sono riuscite a sanare le loro pendenze. 

Una situazione che ha spinto il senatore pidiellino Ulisse Di Giacomo a chiedere che sia meglio rimandare a casa i sub commissari che, a suo dire, starebbero producendo danni incalcolabili. L’assessore regionale alla Sanità, Filoteo Di Sandro, è impegnato nel gestire un settore che assorbe una buona parte del bilancio. Sono meno di sei mesi che è alla guida della struttura di via Toscana, dovrebbe essere oramai in grado di saper dare delle risposte al grande malato che si chiama salute pubblica. E di queste ore la nuova interrogazione di  Antonio Di Pietro per chiedere al presidente del Consiglio e al ministro della Salute i risultati della verifica annuale sul disavanzo sanitario in Molise dello scorso 3 aprile. Di Pietro aveva già chiesto al governo di revocare a Iorio l’incarico di commissario per il risanamento dei debiti della sanità pubblica. Il ministro Balduzzi aveva risposto che qualsiasi decisione in merito sarebbe stata presa solo successivamente alla verifica annuale del 3 aprile. Di Pietro  ha voluto ricordare quanto previsto dall’articolo 2 comma 4, del decreto legislativo 149/2011 che dà la possibilità al governo di nominare un commissario che sostituisca il presidente della Giunta regionale. Questa eventualità è prevista nei casi in cui il governatore non abbia rispettato, in tutto o in parte, l’obbligo di redazione del piano di rientro e quando la verifica annuale certifichi il mancato raggiungimento degli obiettivi del piano, provocando il perdurare del disavanzo sanitario o suo aggravamento.

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