venerdì 13 gennaio 2012

Non siamo contro la Casta, basta che lavori

Giovanni Muccio, sostituto commissario di polizia in pensione, è il protagonista di diverse battaglie di civiltà. Si possono condividere le sue idee o contestarle, ma su un aspetto tutti ci possiamo trovare d’accordo: la sua genuina e spontanea passione.

In questi giorni si è messo a capo di un comitato che vuol far abolire i privilegi dei politici regionali. Con pazienza Muccio sta attraversando il Molise, in lungo e in largo, raccogliendo firme per una proposta di legge di iniziativa popolare per la riduzione dei costi della politica regionale. Il suo obiettivo è colpire  la Casta e il sistema di sottobosco che alimenta la politica. Per quanto mi riguarda sui politici nostrani non ho il pollice verso. Conosco l’arte del consenso e ho gran rispetto dei politici, quelli che fanno la buona politica. Per questo chi la fa deve essere pagato in maniera adeguata. A loro si chiede un impegno vero e magari una retribuzione parametrata all’impegno profuso. Su un aspetto mi sento di condividere una scuola di pensiero che si sta facendo strada: chi durante il proprio mandato elettorale, sia esso parlamentare o regionale, continua a fare il lavoro che faceva prima di essere eletto dovrebbe in parte o del tutto essere privato dello stipendio a carico dei cittadini. Si capisce che è tutta una questione di etica, di comportamento consono all’incarico ricoperto. In fondo ai politici si chiedono poche ma essenziali cose come onestà, lungimiranza, capacità d’ascolto e di soluzione dei problemi. C’è la possibilità che la ricreazione si finalmente finita. Da questo punto di vista il presidente della Regione, Michele Iorio, e del Consiglio regionale, Mario Pietracupa, sembrano aver imparato subito la lezione.  Non resta che metterli alla prova e aspettare i risultati del loro nuovo impegno a servizio dei cittadini-elettori. 

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