giovedì 15 marzo 2012

Le ragioni di Mario Pietracupa. Seduta rinviata, ecco perché

Molto probabilmente la decisione del presidente Mario Pietracupa di annullare la seduta del Consiglio regionale per la presenza dei sindaci interessati allo “stato di critcità” non mancherà di suscitare ulteriori commenti. Una prima avvisaglia dal pronto intervento di Massimo Romano (Costruire democrazia) che ha bollato la scelta del presidente del Consiglio regionale come «una decisione non soltanto proceduralmente anomala ma soprattutto politicamente sbagliata».  E non sarà difficile prevedere che altri seguiranno l’esempio di Romano.
E Pietracupa? Ieri era a Roma per motivi istituzionali è stato raggiunto al telefono in macchina. Sempre disponibile quanto diretto. All’indirizzo del consigliere di minoranza rivolge parole di simpatia anche se non nasconde che non si tratta di un problema politico quanto di rispetto delle Istituzioni per una protesta, seppur legittima, avrebbe travalicato il buon gusto nella massima sede della Regione. Lunica preoccupazione sarebbe stata quella di evitare di avere Palazzo Moffa presidiato dalle forze dell’ordine.
«Non ho mai pensato di farlo né ho mai impedito di far manifestare in Consiglio le proprie idee - commenta Mario Pietracupa - ai consiglieri. In questa circostanza ho ritenuto, in buona fede per esserne venuto a conoscenza e dopo essermi confrontato con chi ha la responsabilità dell’ordine pubblico, che non fosse opportuno far svolgere la seduta nel rispetto dei cittadini e dei diretti interessati».
Sul richiamo agli articoli dello Statuto fatto dalle minoranze Pietracupa fa una battuta. «Quei numeri di articolo che mi hanno ricordato sono molto utili per giocare al lotto, so bene quali sono le mie prerogative e le ho esercitate  con grande rispetto all’organo che presiedo».
A proposito del problema del rinvio per questioni di mera politica evidenziato da Romano, il presidente replica che il consigliere di Costruire democrazia molto probabilmente ha pensato «che io l’abbia fatto per salvaguardare il presidente Iorio. Romano è in errore, non l’avrei mai fatto perché Iorio non me lo avrebbe mai chiesto. Sono al servizio delle Istituzioni. Ho ritenuto di dover salvaguardare solo e soltanto gli interessi della Regione e degli stessi sindaci. In merito al problema politico - prosegue Pietracupa -  è una questione che non mi riguarda perché nella mia funzione di super partes non faccio politica».
Tra le righe si intuisce che la vera preoccupazione del presidente Pietracupa era e resta quella di evitare che alcuni sindaci occupassero l’aula del Consiglio. «All’ordine del giorno c’erano solo delle interrogazioni che discuteremo nella prima seduta utile».
Ora si procederà alla convocazione della conferenza dei capigruppo. «è mia intenzione convocarla subito per poterci riunire quanto prima, anche lunedì se fosse possibile».
Il presidente Pietracupa all’atto del suo insediamento ha sempre predicato la moderazione, ha rivendicato la necessità che la politica sappia ascoltare e soprattutto bisogna evitare che vengano strumentalizzate le situazioni. «Ciò che ho fatto e nella direzione di un maggiore senso di rispetto delle Istituzioni. Mi assumo la responsabilità totale di ciò che ho fatto, vede glielo voglio ribadire ancora una volta perché sia chiaro a tutti, ma non rispondo a chi fa le lettere indirizzandole anche alla Procura della Repubblica. Chi mi fa le diffida deve evitare poi di parlare con me, da quel momento deve confrontarsi solo con gli avvocati e non con il presidente del Consiglio regionale. Perché questo è un metodo scorretto di interloquire con le Istituzioni».
E ancora. «Voglio che arrivi un messaggio chiaro a tutti. Non ho voluto creare un precdente, ma ho ritenuto necessario far capire che chi vuole venire in Consiglio regionale con intenzioni bellicose ha sbagliato indirizzo».
E infine un messaggio a tutti i sindaci che Pietracupa vede come i riferimenti privilegiati dei cittadini. «Voi, più di tutti, rappresentante la comunità. Se per protestare seppur per legittimi diritti con le modalità di cui sono venuto a conoscenza create un pericoloso precedente perché ognuno poi si sentirà autorizzato a fare altrettano già dal giorno dopo. Ho voluto che ci fosse un attimo di riflessione per tutti. I sindaci volevano venire per occupare l’aula per dimostrare qualcosa ai loro amministrati di essere capaci di gesti forti perché la gente li accusa di non tutelare i loro interessi».

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