mercoledì 14 marzo 2012

Quando 50 euro per terra fanno sognare

Ieri pomeriggio mia moglie è rimasta senza patate. Per cuocere la pancetta di maiale al forno le patate sono d’obbligo. È un piatto che ben si accompagna con il freddo, oltre a costare poco. Per fare prima sono andato a un discount poco distante da dove risiedo. La scena a cui ho assistito vale la pena di essere raccontata e che riesce a dare la misura del momento non certo facile per l’economia. Psicosi o non psicosi i soldi girano molto meno e i primi a farne le spese sono le famiglie monoreddito e i pensionati, a ruota i commercianti che vendono molto meno.


 Non a caso si parla di carrello della spesa più leggero, come non accadeva da trent’anni. In termini di spesa pro capite siamo come negli anni Ottanta. Sul mercato nazionale i consumi di prodotti alimentari, bevande e tabacco hanno mostrato un calo dell’1,5% a prezzi costanti. Dati riferiti al quarto trimestre dello scorso anno, ma la tendenza pare restare costante anche nel primo trimestre del 2012. Ma torniamo a noi. Dopo aver preso un sacchetto di patate e averlo pagato 2,49 euro, mentre rimettevo a posto il carrello a pochi metri c’era a terra un bel biglietto da 50 euro. Come diceva Paolo Bonolis centomila lire del vecchio conio. Un anziano si è gettato a terra per raccoglierli, come un giocatore di volley per riprendere una schiacciata, non prima di avermi detto: «Sono le mie, mi sono cadute dalla tasca». Purtroppo per lui in mano non gli sono finiti soldi veri, ma un volantino di una società di finanziamenti che promette, a un tasso d’interesse vantaggioso, denaro a prestito. Per quell’uomo, che ho anche aiutato a rialzarsi, ho provato un dolore profondo. Mi sono vergognato di aver assistito all’«inganno» di cui è rimasto vittima. Un segno dei tempi? Non credo, anche se la drammaticità della caduta fa pensare.
Pino Cavuoti

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